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La marcia alpina di regolarità in montagna sarà mai riconosciuta dal CONI? Dal 1946 ad oggi la domanda si ripropone

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1950 Foto Mario Cargnel da archivio storico: Burato-Comini-Boni.

Fu uno dei primi programmi della nostra Federazione dal 1950, sotto la presidenza Lavarello il farsi riconoscere dal CONI quale promotore delle Marce Alpine di regolarità in Montagna, ma, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha sempre rigettato tale richiesta, per il semplice motivo che nell’elenco del CIO “Comitato Olimpico Internazionale” uno sport è riconosciuto solo se viene praticato in almeno tre nazioni. La Marcia Alpina di Regolarità è un frutto tutto Italiano dalla prima edizione il “TROFEO FONTANAROSSA” del 7 maggio 1950 a Camogli in occasione del primo raduno nazionale della FIE “Federazione Italiana Escursionismo”.

L’unica Presidenza che aveva intravisto lo spiraglio giusto fu quella di Luigi Riva che nel convegno Europeo sul turismo svoltosi ad Oxford, nei giorni 27-29 settembre 1967, organizzata dall’Alliance Internationale de Tourisme di Ginevra, in collaborazione con l’Automobil Club Association di Londra, nel suo intervento affermava:

“Essa (la FIE) svolge, inoltre, un’attività sportiva particolare: le marce alpine di regolarità. Queste marce alpine hanno lo scopo di stimolare nei partecipanti, non la forza bruta, ma lo spirito di osservazione, l’abitudine al controllo dei tempi impiegati durante la gara e la distribuzione delle proprie possibilità fisiche, in relazione alle difficoltà del percorso. Queste gare di marcia sono così congegnate: 1) i partecipanti devono formare squadre composte da tre elementi della medesima società1; 2) i percorsi, della lunghezza complessiva di km. 20-25, sono divisi in tre o più settori; 3) per ogni settore è stabilita una media di marcia, a seconda delle difficoltà del percorso, a cui le pattuglie devono attenersi quanto più è possibile. Ho esposto, a grandi linee, quale è il tipo di turismo sportivo della F.I.E. e, se qualcuno dei presenti desidera maggiori particolari, sarò ben lieto di poterli fornire, augurandomi che si possano effettuare, nei prossimi anni, delle gare internazionali di marcia. Le gare ufficialmente riconosciute dalla nostra Federazione, nell’anno 1967, sono state 25, 4 delle quali a carattere nazionale, valevoli per il campionato italiano di marcia alpina. La nostra attività, molto complessa, è in continuo aumento: difatti quest’anno si è raggiunto il numero di circa 35.000 iscritti. Ho spiegato, molto succintamente, qual’è l’azione della Federazione che ho l’alto onore di presiedere. Affermo che ho partecipato a questa riunione convinto che, da questi contatti, scaturirà una collaborazione reciproca per rafforzare quello spirito escursionistico il quale non vuole conoscere barriere restrittive, ma vuole invece favorire quella fratellanza che deve rendere i popoli degni di un vivere sempre più civile”.2

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1970 Foto da archivio storico S.Arigliani (Battaglia Terme PD)

Segui una lunga ed articolata proposta per far svolgere le gare di marcia alpina di regolarità sul territorio Europeo da parte del Sig. Invernizzi all’epoca Presidente della Commissione Tecnica Federale che accompagnava il Presidente Riva. Il risultato a tutt’oggi sembra assai vanificato dal tempo e dalla mancanza di contatti con le Associazioni Escursionistiche estere, nonostante che il problema fosse illustrato in occasione della “Conferenza Nazionale del Turismo” di Roma dell’Aprile 1976  e che il Presidnte Riva riprendesse il problema nei giorni 16-17-18 giugno dello stesso anno durante il 6° Raduno Pedestre Europeo tenutosi a Bellagio.

 Il progetto di esportare le gare di marcia di regolarità in montagna poteva e doveva essere l’unico sistema per poi essere inseriti negli elenchi del CIO e dovrebbe ancora rappresentare un importante traguardo da conquistare.

Ripartire dal 1967 quindi e riprendere i contatti per far conoscere una attività sportiva a tutta Europa, attività che non rientra nei parametri del CONI ma, che lo stesso con sua delibera considerava e considera la FIE: “Unico Ente in Italia preposto alla disciplina dell’attività della Marcia Alpina di regolarità in Montagna”.

Maurizio Boni

  1. Inizialmente le pattuglie erano anche composte da 4 elementi avendo una eredità prettamente militare, abbassate a tre elementi per praticità ed ora riservate quasi esclusivamente da altre Associazioni, mentre la FIE pratica la marcia alpina di regolarità quasi esclusivamente con coppie o partecipanti singoli.
  2. da Escursionismo n.4 anno XVIII –ottobre/dicembre 1967.
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