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È obbligatorio che una Associazione abbia un codice fiscale o la partita IVA?

Giovanni Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit del sito TeamArtist

Qualche giorno fa abbiamo parlato sul blog della necessità di avere o meno un conto corrente per un’Associazione. Sicuramente un altro aspetto importante da trattare relativamente agli obblighi fiscali è quello che riguarda la richiesta di un codice fiscale da parte di un’associazione, oppure l’apertura della partita IVA.

Il codice fiscale

Iniziamo dalle cose semplici: il codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione dell’associazione nei rapporti con i privati, gli enti, le amministrazioni pubbliche e qualsiasi altra istituzione. Lo stesso va richiesto da tutte le associazioni, anche da quelle che non svolgono alcuna attività imponibile ai fini tributari. Per qualsiasi attività negoziale (contratti con soggetti pubblici o privati, richiesta di finanziamenti, sponsorizzazioni, locazioni o comodati di bene immobile ecc.) o adempimento amministrativo (versamento di tasse, imposte, canoni, ecc) l’associazione deve indicare il codice fiscale. Veniamo quindi alla domanda saliente di tutto l’articolo. E’ obbligatorio o meno che una Associazione abbia il codice fiscale? Ci troviamo nella stessa casistica del Conto Corrente. Non c’è una legge che obblighi ad averlo ma ciò limita talmente tanto l’operatività della Associazione che non si può non averlo.

Per avere il codice fiscale la procedura è piuttosto semplice, basta compilare in duplice copia l’apposito modello AA5/6 (“domanda di attribuzione codice fiscale, comunicazione variazione dati, avvenuta fusione, concentrazione, trasformazione ed estinzione”) e presentarlo all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio in cui ha sede legale l’Associazione. Questa operazione deve essere svolta dal Presidente della Associazione o da un suo delegato (in tal caso va compilato l’apposito riquadro ed al modello va allegata copia fotostatica di un documento di identità del rappresentante e anche la fotocopia dello Statuto con l’atto Costitutivo! Se ve la portate da casa è meglio!). Si può anche inviare in unico esemplare a mezzo servizio postale e mediante raccomandata, allegando copia fotostatica di un documento di identificazione del rappresentante e copia dello Statuto con l’atto costitutivo, da inviare all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio in cui ha sede legale l’Associazione. In tal caso il modello si considera presentato nel giorno in cui risulta spedito.

Nota Bene: nella parte superiore del modello va indicato il codice fiscale del soggetto che sottoscrive il modello stesso (cioè del Presidente). Per la richiesta del codice fiscale non è obbligatoria la registrazione presso l’Agenzia dell’Entrate dello statuto. La richiesta del codice fiscale è totalmente gratuita.

Dopo questa prima procedura per cui è necessario recarsi fisicamente in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate (qui potete trovare l’ufficio più vicino a voi), se in futuro l’Associazione dovesse provvedere a comunicare variazione dati, avvenuta fusione, concentrazione, trasformazione ed estinzione dell’associazione stessa, potrà farlo direttamente per via telematica grazie ad un comodo servizio messo a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La partita IVA

Quando un’Associazione si trova nella situazione di dover emettere una fattura per aver prestato un determinato servizio è necessario che abbia una partita IVA e che gestisca separatamente la contabilità di questo tipo di entrate commerciali rispetto a quelle non commerciali (per cui è appunto sufficiente il codice fiscale di cui sopra). Per richiederla è necessario presentare la dichiarazione di inizio attività all’Ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello AA7/10.

Il numero di partita Iva resta invariato fino alla cessazione dell’attività. Per quelle associazioni che non hanno già il codice fiscale, la partita Iva assume anche il valore di codice fiscale. Tutte le successive variazioni dei dati indicati nella dichiarazione di inizio attività devono essere comunicate all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di avvenuta variazione, sempre utilizzando il medesimo modello sopracitato. Previa registrazione ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, per richiedere la partita IVA basta un po’ di pazienza nel compilare i documenti e un computer connesso a internet a disposizione: la richiesta infatti può essere in questo caso inoltrata direttamente per via telematica.

Il procedimento online è piuttosto semplice, ma, è buona norma, per accertarsi dell’avvenuta registrazione nel sistema dei dati inviati, stampare sempre la ricevuta; se i documenti inseriti non dovessero essere corretti il sistema produce automaticamente un’informazione di scarto e sarà allora necessario ripetere l’operazione.

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