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Note sulla segnaletica geometrica

Risale a fine 1800, allorquando le associazioni alpinistiche ed escursionistiche vollero affrancarsi dall’utilizzo delle guide e dei portatori locali, l’introduzione di segnavia per l’orientamento lungo i percorsi.

Inizialmente si trattava di semplici pennellate di polvere di “minio” impastata sul momento con olio di lino cotto, a cui fece seguito l’utilizzo di altri colori, senza criterio alcuno.

L’introduzione delle prime segnaletiche con l’utilizzo di simboli geometrici si deve alla sezione milanese del CAI, sorta nel 1873, poi affiancata da altre sezioni lombarde.

Nel 1907 Touring Club Italiano, Federazione Prealpina, sezione CAI di Milano, SEM – Società Escursionisti Milanesi e Istituto Nazionale per l’Incremento dell’Educazione Fisica costituirono il Consorzio per le Segnalazioni in Montagna e redassero un regolamento che prevedeva 23 simboli geometrici.

Fu per merito di Ettore Boschi, nato a Moneglia (GE) ma attivo a Monza dove fondò l’UOEI – Unione Operaia Escursionisti Italiani, che i primi segnavia geometrici apparvero sui monti liguri tra il 1912 e il 1915.

Nel 1937, a Genova, OND Organizzazione Nazionale Dopolavoro (in cui è già stata fatta confluire la FIE), EPT Ente Provinciale per il Turismo, “Giornale di Genova”, sezione Ligure del CAI (fascistizzato in Centro Alpinistico Italiano), Società “Alpinisti Cattolici” e Dopolavoro Escursionistico “Generale Cantore” creano un Comitato per le segnalazioni e pubblicano una guida con 120 itinerari segnalati.

Il territorio è diviso in sei zone delimitate da arterie stradali di primaria importanza; la segnaletica geometrica ricorda quella ideata a fine ‘800 dalla sezione milanese del CAI e dalle altre sezioni lombarde, dalla SEM, dalla Federazione Prealpina e, infine, ufficializzata dal “Consorzio per le Segnalazioni di Montagna”.

Per facilitare l’orientamento fu stabilito di utilizzare quattro differenti colori: rosso per il versante marittimo, bianco su sfondo nero per quello padano e blu per il crinale spartiacque.

Nel secondo dopoguerra il Consorzio fu riorganizzato con la partecipazione di EPT, TCI, CAI, FIE, ENAL Ente Nazionale Assistenza Lavoratori e si decise di sostituire, nel versante padano, i segnavia bianchi su sfondo nero con segnavia gialli.

Nel corso degli anni la presenza di alcuni soggetti cessò o per scioglimento (ENAL) o per sopraggiunte scelte strategiche differenti (CAI Convegno di Maresca, 1950) e sopravvisse con la sola partecipazione di EPT e FIE fino agli inizi degli anni ’60.

FIE Liguria ha, da allora, proseguito la manutenzione dei sentieri con segnavia geometrico ai quali ha anche affiancato i segnavia alfanumerici dei sentieri europei E1 – E7.

La simbologia geometrica è stata riconosciuta da normative regionali liguri e dall’accordo nazionale CAI-FIE di Brivio, ottobre 2018 e ad essa è riconosciuto un valore storico museale.

Anche chi ha percorso, almeno una volta, un sentiero con segnavia geometrico stenta a comprendere quali siano i criteri adottati per l’utilizzo di quel particolare simbolo con particolare attenzione a non far incrociare due percorsi con analogo segnavia ma appartenenti a due diverse zone.

I simboli più elementari sono il cerchio, il triangolo equilatero, il quadrato, il rombo che a loro volta possono essere pieni o vuoti.

I simboli possono essere singoli o in coppia.

Alle forme geometriche semplici si aggiungono anche il cerchio vuoto barrato orizzontale o verticale e il cerchio vuoto con punto centrale.

Altri simboli utilizzati sono riga, e due righe parallele (orizzontali o verticali), riga e un punto, riga e due punti, tre punti in linea, croce di sant’Andrea semplice o doppia,  croce greca singola o doppia, lettera T, lettera T rovesciata, lettera H, lettera V, lettera V rovesciata.

Non si utilizza la lettera L in quanto confondibile con la freccia direzionale.

La varietà di simboli e la suddivisione in zone sono in grado di soddisfare anche la massima densità come avviene nell’area centrale ligure (province di Genova e Savona, con incursioni nelle limitrofe province liguri-piemontesi-emiliane) con un ordine di grandezza complessiva che supera abbondantemente le cinquecento unità.

Un sentiero con partenza dal versante marittimo e termine nel versante opposto avrà la ripetizione del segnavia con mutamento di colore nel punto di contatto con lo spartiacque (segnavia due bolli pieni blu).

Per i sentieri di raccordo si utilizza il segnavia tre bolli pieni a triangolo (rossi o gialli) introdotto, ai primordi della segnaletica, dalla sezione CAI di Monza nella zona del Lario.

Il segnavia geometrico agevola anche l’escursionista più inesperto in quanto facilita la memorizzazione e, in caso di sovrapposizione o di congiunzione con altri percorsi, non crea confusione.

Inoltre, essendo monocromatico, è di veloce ed economica esecuzione, a tutto vantaggio dell’impegno volontaristico delle associazioni e degli operatori.

Gianni Duglio
Istruttore Nazionale di Escursionismo
25 novembre 2021

[Immagini tratte dal sito di FIE Liguria]

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