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Egidio Noris, il Capo

Di Bruno d’Onofrio
da Escursionismo n. 1 2011
riportato nel libro di Bruno d’Onofrio:
Storia della FIE
Federazione Italiana Escursionismo

Molte volte è capitato che, nella sede della FIE a Sampierdarena, quando ancora ero Presidente Nazionale, qualcuno facesse capolino nell’ufficio e mi dicesse: “Ciao Presidente, non vedo il Capo, oggi non viene?” a cui seguiva la mia risposta: “Tranquillo, non sono ancora le quattro, vedrai che arriva”; perché io, sì, ero il Presidente (pro tempore), ma il Capo (ad vitam) era lui, Egidio Noris.

Giovanissimo, aveva cominciato a percorrere ed amare i monti della sua Liguria e nel 1936 già ne segnalava i sentieri con i segni geometrici e le sue caratteristiche frecce che andavano sempre in direzione della meta.

E poi venne la guerra, ed Egidio, caporeparto alla lavorazione utensili dell’Ansaldo, difese macchinari e materiali dalla bramosia dei tedeschi, entrando a far parte della Resistenza nelle formazioni partigiane della città, trovando il modo di seppellire o nascondere quello che, alla fine della guerra, avrebbe permesso la ripresa della produzione.

(Tutto ciò è documentato nell’Archivio Storico dell’Ansaldo.)

Nel ’46 si rifonda la FIE ed Egidio riprende a segnalare i nostri sentieri appenninici assieme agli amici del suo Gruppo Contrin e a quelli di numerose altre Associazioni.

E così da allora vengono proposti agli escursionisti centinaia di sentieri con segni geometrici rossi se si trovano sul versante tirrenico e gialli se sono sul versante padano.

In mezzo si trovano ancora, nei punti un po’ al riparo dalle intemperie, due bolli blu che segnalavano lo spartiacque che percorreva le creste dei monti liguri, un’idea che poi fu all’origine dell’Alta Via dei Monti Liguri.

Non poteva mancare la sua presenza in Germania nel 1972 quando la Federazione Escursionistica Europea si riunì a Costanza per promuovere il progetto e la realizzazione dei sentieri europei.

Di tutti questi sentieri Egidio è stato l’artefice, il custode, ma soprattutto la guida per tutti quelli che con lui prima e poi dopo di lui hanno percorso e percorrono i sentieri ripulendoli dalla vegetazione e segnalandoli.

Dal 1950 Egidio ha tenuto conto del lavoro svolto fino al 2001, risultano segnalati 705 sentieri per una lunghezza di 7234 chilometri ed un totale di 9584 ore di lavoro. Decisamente un primato difficilmente raggiungibile da un altro volontario.

Ma ciò che rendeva Egidio Noris un capo non era la sua estrema cura nell’annotare il suo lavoro e quello di tutti i suoi collaboratori della Commissione Segnalazione Sentieri della Liguria, ma anche la sua capacità di organizzarlo, la meticolosità nel verificare le segnalazioni, perché diceva “una freccia tracciata male ad un bivio può far sbagliare strada ad una comitiva e rovinare una gita”.

La sua dirittura morale e la sua coerenza, la sua capacità di giudizio erano tali che, anche quando per problemi di vista, non era più in grado di andare per monti e veniva in sede a chiacchierare nel pomeriggio, era cercato da tutti e il suo parere era sempre importante e costruttivo.

Insomma era veramente il Capo. Lo è stato sempre, fino all’11 dicembre 2010 quando si è spento a 98 anni,

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