Dal libro di Bruno d’Onofrio:
Storia della FIE
Federazione Italiana Escursionismo
Nel pomeriggio del 26 aprile Guido Tedeschi detto “Gin” ha ceduto alla malattia che da tempo lo affliggeva. Sembra quasi che il male sia stato pietoso e gli abbia concesso di vivere un ultimo 25 aprile.
Era nato il primo gennaio del 1924, e, come molti ragazzi della sua età, nel 1944 è stato costretto a una tremenda scelta di campo. Il suo cuore lo aveva portato con i partigiani, aveva messo in gioco la sua vita per il raggiungimento di un ideale e, finito il periodo bellico, aveva proseguito con la stessa passione per il raggiungimento di un nobile obiettivo, per il bene comune.
La sua fede politica lo ha portato a ricoprire diverse cariche di amministratore locale e le ha svolte in modo così egregio da ottenere la stima e il rispetto anche dei suoi avversari politici.
Quando nel 1986 la FIE ha corso il rischio di affondare nei problemi economici, ha avuto il coraggio di mettersi al timone della Federazione, con capacità, abnegazione e impegno, tanto impegno, nel corso di dieci lunghi e faticosissimi anni è riuscito a ricondurla in un porto sicuro. Soltanto allora ha ceduto ad altri la guida della FIE, pur continuando a partecipare attivamente alla vita della Federazione col suo modo sereno di affrontare ogni difficoltà, insegnando ai più giovani come superare ogni ostacolo lavorando assieme.
Conosceva tutti e, fin che il fisico lo ha sorretto, ha partecipato a tutte le gare, le manifestazioni, i raduni che la FIE organizzava e tutti avevano per lui un senso di affettuoso rispetto.
Quando nel 2003 gli è stato conferito il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica, sembrava quasi che ne fosse stupito, che si chiedesse cosa aveva fatto per meritarlo, come se non volesse riconoscere l’importanza delle sue opere e del suo notevole impegno.
Ci mancherai Guido, ci mancherà il tuo esempio e il tuo sorriso, rimarranno il ricordo e il rimpianto di un grande Presidente della FIE.