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Costituito il Comitato Promotore del ‘Bio-Distretto della Sila’

Un Bio-Distretto rappresenta essenzialmente un patto tra le amministrazioni pubbliche ed il mondo agricolo, con l’idea di rendere quest’ultimo di nuovo protagonista.

E proprio in questo filone si inserisce lo sforzo avviato dall’Area MaB ‘Sila’ UNESCO congiuntamente al Parco Nazionale della Sila e ad AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), volto appunto alla costituzione di un Bio-Distretto all’interno del territorio della Riserva.

Il lavoro, iniziato sin da maggio con un un workshop tenutosi nella splendida cornice della Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza, è già sfociato nella costituzione, nel mese di luglio scorso, del Comitato Promotore del ‘Bio-Distretto della Sila’.

Pochi giorni fa, a margine di un incontro presso il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria con il Consigliere Regionale Mauro D’Acri, il Vicepresidente nazionale dell’AIAB Luis Urra ha a questo proposito ricordato come «i bio-distretti comincino ad essere una realtà a livello nazionale molto interessante. Questo modello sta dimostrando di funzionare davvero bene come sistema per lo sviluppo mirato di un territorio».

Del resto la professoressa Sonia Ferrari, Presidente della Fondazione MaB ‘Sila’, ha le idee chiare a riguardo: «La biodiversità non è solo un patrimonio da preservare, ma anche un valore da spingere e usare come leva per lo sviluppo. Il passaggio al biologico in generale, e la creazione di un Bio-Distretto nello specifico, rappresentano un modello di sviluppo multifunzionale che potrebbe rendere molto più competitive le nostre aziende, migliorando al tempo stesso la loro qualità attraverso dei processi educativi e formativi».

La creazione di un Bio-Distretto di conseguenza non riguarda soltanto l’agricoltura biologica, ossia la specificità del metodo agricolo applicato, ma rappresenta bensì un motore trainante per poter organizzare, sviluppare e qualificare i territori con la partecipazione attiva di tutti.

L’Area MaB ‘Sila’ già oggi è una realtà importante, visto che unisce in un unico soggetto ben 111 componenti, tra cui 66 comuni e istituzioni pubbliche come l’Università della Calabria di Cosenza e la Mediterranea di Reggio, quella della Tuscia, il CNR e tanti altri che hanno deciso di mettersi insieme e scommettere su un futuro di crescita diversa rispetto al passato, una crescita che sia sostenibile. L’entrata a regime del ‘Bio-Distretto della Sila’ non potrà che renderla ancor più protagonista.

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