Recentemente, con la nutrita presenza di oltre centodieci partecipanti provenienti da quattro associazioni della Campania, è stato inaugurato il Sentiero del Centenario a Tardiano di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno.
Il recupero e la sistemazione del tracciato sono frutto della passione dei soci dell’Associazione Alta Quota Trekking di Casalbuono, sempre in provincia di Salerno. E il tutto è stato dedicato alla memoria di Vincenzo Padula di Tardiano.
Rosa Barbato, dell’Associazione Alta Quota Trekking, ci ha trasmesso una vibrante relazione della giornata, che pubblichiamo integralmente.
“Piantava querce.
Gli domandai se quella
terra gli apparteneva.
Mi rispose di no”.
Non è un periodo buttato a caso; non semplici parole ad effetto, ma un significativo sunto di ciò che spinge alcuni esseri umani ad agire per amore dell’Universo. Un agire forte, costante e tenace che lascia traccia. Quel sapersi prodigare affinchè la vita venga tutelata e rispettata.
Pensiero sottolineato molto abilmente dal Presidente Nazionale della Federazione Italiana Escursionismo, Domenico Pandolfo, in occasione dell’inaugurazione del “Sentiero del Centenario” a Tardiano di Montesano sulla Marcellana (SA) recuperato e sistemato dall’Associazione Alta Quota Trekking di Casalbuono (SA) in memoria del Signor Vincenzo PADULA di Tardiano.
Non un atto di merchandising, non un tentativo di “attrattiva turistica”, ma un semplice agire umano recuperato dall’agire umano del passato quando donne e uomini, contadini e pastori senza non pochi sforzi si prendevano cura del posto in cui abitavano e dei sentieri che percorrevano riconoscendo, senza ombra di dubbio, nessun padrone e nessuna eredità, solo terre prese in prestito dai propri figli.
L’essere umano che sarà in grado di piantare un albero pur non vedendolo crescere avrà assicurato il futuro dei figli.
“Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole. Ma, se metto in conto quanto c’è voluto di costanza nella grandezza d’animo e d’accanimento nella generosità per ottenere questo risultato, l’animo mi si riempie di un enorme rispetto per quel vecchio contadino senza cultura che ha saputo portare a buon fine un’opera degna di DIO”.
Noi, così….in grado di fare ciò che fece il contadino del racconto “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono.
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