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Federazione Italiana Escursionismo

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Cerimonia del 70°: il discorso del presidente FIE, Domenico Pandolfo

Genova, 3 settembre 2016
Sala Quadrivium

Tavolo presidenza FIE

Domenico Pandolfo, in piedi, nel corso del suo intervento.
Foto: Maria Grazia Comini

Carissimi ospiti, soci, amici della Federazione,

con vivo piacere ringrazio tutti voi per aver accolto l’invito a partecipare alla celebrazione del 70° anniversario di rifondazione della FIE, testimoniando così la stima, il rispetto, la condivisione e il senso di appartenenza alla Federazione.

Un ringraziamento va al Comitato Regionale Liguria per l’impegno profuso e il sostegno accordati in occasione della celebrazione del 70° FIE in questo weekend di settembre a Genova.

Un particolare grazie viene indirizzato alla Commissione Marcia e agli atleti che partecipano alla 37ª edizione del Campionato Italiano di Marcia alpina di regolarità, le cui gare iniziano questa mattina nel territorio genovese per concludersi domani mattina.

Un ringraziamento ai componenti della Giunta per l’impegno e la passione che hanno messo a disposizione per la riuscita di questo evento, al nostro Presidente Onorario Bruno d’Onofrio per la sua magnifica opera di ricostruzione della storia della FIE, a Maria Grazia Comini  per la sua opera di arte grafica per la realizzazione di tutto il materiale del 70°, ai componenti del Consiglio Federale per l’importante contributo che garantiscono, alle Commissioni Tecniche, a GIampaolo Olivari – Direttore della rivista sociale Escursionismo – e ad Antonio Munaretti – Coordinatore della Rivista Escursionismo – che in maniera puntuale e brillante garantiscono la diffusione delle informazioni riguardanti il mondo FIE.

Infine, con sano orgoglio, un sentito ringraziamento va a tutti i Socie FIE presenti in sala e anche a coloro che non sono potuti intervenire. Grazie al loro impegno e generosità, la FIE riesce a rendere operosa la sua presenza sul territorio italiano e nel contesto europeo.

In qualità di Presidente Nazionale in carica, dopo aver ascoltato la brillante presentazione della Storia della FIE, ad opera dell’autore Bruno d’Onofrio, e gli interventi degli illustri ospiti e nostri amici, vorrei focalizzare brevemente alcune riflessioni sul prossimo futuro della FIE.

Anche la FIE ha le sue stagioni, attimi che si susseguono, colori che cambiano, luci che si trasformano, a volte uguali e a volte diverse, che indicano il tempo e lo stato d’animo ma soprattutto segano il susseguirsi di eventi, cambiamenti e momenti quasi obbligatori, di transizione ed evoluzione. La FIE ha sempre sentito il dovere di informarsi, conoscere, aggiornarsi, di prestare costante attenzione alle esigenze dei suoi Tesserati e al mutare delle condizioni della società in cui opera. La FIE non deve lasciare né lascerà scivolare via momenti importanti, possibili incontri, la FIE non può stare ferma perché il suo cuore si muove, pur sembrando immobile, esso dà forma alla sua anima, contando i passi nella coinvolgente coreografia del camminare lento, della marcia alpina e dello sci, le tre anime della nostra Federazione.

Più volte ho sottolineato il ruolo insostituibile dell’accompagnatore FIE, che svolge la sua complessa opera orientata sia all’organizzazione delle attività a cui partecipano i Tesserati e i simpatizzanti della FIE, e sia alle attività svolte alla salvaguardia ambientale. Quello degli Accompagnatori Nazionali è un mondo variegato, basato sul volontariato, che dà un concreto contributo a sostenere e a sviluppare forme di turismo sostenibile attraverso l’organizzazione di escursioni ed eventi a carattere regionale e nazionale, attività che permettono di conoscere e valorizzare tanta parte dello splendido e ricco territorio italiano, costellato da una miriade di “siti minori”.

La FIE si rivolge con particolare attenzione anche al mondo dei giovani, oggi travagliati da profonde crisi d’identità e disorientamenti; la FIE intende continuare ad adoperarsi per una sempre maggiore attività nel mondo della Scuola, con progetti formativi rivolti ai docenti, con attività finalizzate alla conoscenza dell’ambiente naturale e alla sensibilizzazione sui temi ambientali rivolte agli studenti frequentanti i diversi gradi di istruzione; per il raggiungimento di detti obiettivi nel futuro prossimo si auspica la possibilità di sottoscrivere un protocollo d’intesa con il MIUR e un accordo di cooperazione con altre Organizzazioni giovanili, quali le associazioni scout, ispirandosi al concetto di scambio e d’interazione.

Inoltre, la FIE intende dare forza al progetto Diversi Sentieri, un progetto fortemente voluto da una nostra Associazione. Il progetto incentra il suo focus nel coinvolgimento dei diversamente abili nelle attività escursionistiche; l’obiettivo della FIE a breve termine è quello di coinvolgere le sue emanazioni territoriali per contribuire ad abbattere le diversità, i silenzi, le difficoltà, gli ostacoli, per dare la possibilità a TUTTI di percorrere sentieri, boschi e montagne in serenità e sicurezza.

• IL FUTURO DELLA FIE

La data del 70° segna una nuova tappa, un momento di riflessione sul passato e un nuovo slancio verso un futuro più consapevole e all’avanguardia. La FIE nei prossimi anni proseguirà il suo cammino con rinnovato spirito civico, forte della convinzione che il raggiungimento di obiettivi nuovi, con la passione di sempre, l’intraprendenza e l’ambizione necessari, sia la garanzia del cammino verso il compimento della missione che è contenuta nello Statuto: la società dei deboli, la richiesta sempre crescente di socialità di prossimità, il confronto con altre organizzazioni per collaborare al compimento delle rispettivi mission nel rispetto reciproco delle peculiarità possedute, una vision ampia delle cose da realizzare. La FIE ha bisogno di uscire dall’ordinarietà per rinnovare passioni antiche e sostenere nuovi entusiasmi, cosa che dovrà far perno su una spinta verso un’apparente irrazionalità.

A questo proposito voglio citare un pensiero di Gillo Dorfles, critico d’arte, pittore e filosofo triestino: “L’irrazionalità nei processi creativi rappresenta una base importante, perché è capace di mettere in crisi ogni modello precostituito, da abbinare alla nozione di intuizione e soprattutto di intenzionalità, che danno un senso alla vita e da cui l’arte prende spunto”.

Bypassando i riferimenti all’ambito artistico, è evidente l’universalità della sintesi di Dorfles: la FIE del futuro deve tendere ad andare oltre il “modello precostituito”, fondando la propria azione su un confronto sempre maggiore sulle azioni da realizzare in comunione e collaborazione con le altre Organizzazioni, quali AIGAE con cui è stato recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa e qui oggi rappresentata dal segretario nazionale, l’ANA, il CAI, compreso i tentativi di confronto con altre Federazioni od organizzazioni.

Dorfles così continua: “Appena una tale tendenza espressiva si fossilizza in una categoria precisa, interviene di nuovo questa straordinaria tensione verso il nuovo, contraria a ogni forma di dogmatismo. E la persona, con le scelte individuali e la volontarietà, è protagonista del proprio agire”.

La FIE del futuro è chiamata a tenere viva l’azione imperniando la sua attività sul dinamismo, sulla volitività e sulla capacità di rendere i processi di crescita replicativi e iterativi, capaci di rigenerarsi per raggiungere traguardi sempre più importanti.

• LA FIE E L’EUROPA

La FIE ha mostrato da sempre una particolare attenzione a ciò che accade in Europa, camminando nel solco tracciato da chi, all’indomani del Secondo Conflitto mondiale, volle costruire nel Vecchio Continente un modello relazionale nuovo, capace di andare oltre i confini nazionali.

Recentemente abbiamo tutti assistito a un processo decisionale, legittimo, identificato da un neologismo: Brexit.

Questo processo è, senza dubbio, un segnale di allarme all’interno del Vecchio Continente. Non spetta a noi parlare dei problemi legati alla politica. Quello che a noi compete e importa concretamente è parlare l’unica lingua cara ai nostri Tesserati, l’escursionismo! La FIE, pur non essendo stata tra i fondatori dell’ERA, ha accolto nell’anno successivo alla fondazione l’invito a far parte di questa organizzazione europea che, attraverso le azioni che essa attua, tende a fare dell’Europa un continente senza frontiere: l’importante rete dei 12 Sentieri Europei (Epaths), 5 dei quali attraversano la nostra Penisola, la conferenza dei Delegati, gli eventi internazionali e i progetti fondati sulla cooperazione transfrontaliera, i gruppi di lavoro costituiti tra le Organizzazioni aderenti alla ERA, sono tutti strumenti attraverso i quali la Federazione Europea Escursionismo tende a una Europa moderna e allargata. La FIE degli anni futuri considera questa un’opzione sempre attuale, basata sulla collaborazione a tutto tondo con le altre Federazioni escursionistiche europee, con le Organizzazioni che a vario titolo agiscono nel seno della ERA. I rapporti di reciproca amicizia e duratura fratellanza con la FFRandonnée sono la testimonianza di quanto detto innanzi. La FIE e la FFRandonnée, grazie alla piena cooperazione tra le due Federazioni cugine, hanno potuto realizzare eventi, anche recenti, a cui hanno partecipato rappresentanze di varie Nazioni europee. È stata così inaugurata una modalità nuova di scoprire i territori attraversati dai Sentieri europei, con evidenti benefici, ad esempio, per la destagionalizzazione dei flussi turistici; si è dato, inoltre, un concreto contributo attraverso la pratica dell’escursionismo, alla costruzione della cittadinanza europea. “Merce beaucoup, Monsieur Armand Ducornet que nous avons le plaisir d’avoir ici avec nous et à representer l’ERA et la FFRandonnée”,

Non possiamo abbandonare l’idea di Europa e gli stessi amici britannici testimoniano la loro contrarietà alla Brexit con pensieri chiari: “… Please be assured that, despite all that has and is still going on in the UK (Brexit), that we are stil part of ‘Europe’ and the work of ERA”. (Alison Mitchel, Scozia, tesoriere della ERA). La FIE continuerà ad essere protagonista nell’Europa escursionistica, proseguendo nella sua azione di cooperazione con le altre Federazioni aderenti alla ERA.

• CONCLUSIONE

Tutta l’attività finora svolta dalla FIE è un esempio di cittadinanza attiva ispirata e trasmessa attraverso i valori della solidarietà, del sacrificio, delle esperienze condivise, dell’alterità, del rispetto e dell’integrazione.

A conclusione di quanto detto, sento profondamente di condividere con tutti voi il bisogno di tracciare un percorso ancora più sicuro e duraturo in sincera armonia con quella infinita passione e volontà di conoscere se stessi e il mondo che ci circonda e che è il nostro mondo, fatto di ambiente naturale, bellezza, arte, musica e storia.

Il camminare è il nutrimento della nostra Federazione e il lungo cammino della FIE proseguirà con determinazione e passione!

Italo Calvino diceva che “Il camminare presuppone che ad ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”; la nostra Federazione, grazie alla sua storia ricca di avvenimenti, di competenze acquisite con la forza del volontariato e dell’esperienza attraverso i suoi tre assi portanti, escursionismo, marcia di regolarità e sci, è sempre stata in grado di concepire nuove idee e buoni progetti che hanno coinvolto nel corso di questi 70 anni moltissime persone, tutte ugualmente importanti e decisive nell’ampliamento di questa grande famiglia.

L’oggi e il domani della Federazione continueranno a camminare sulle gambe di tutti coloro che metteranno a disposizione della FIE le loro idee e le loro energie, noi e voi insieme!

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