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Sentiero Europeo E7 – Tratto piacentino: Introduzione

Da Cap. di Carrega al Carmo_150816-03

Il tratto di competenza del tratto Piacentino del percorso internazionale Europeo E 7 inizia al m.te Lavagnola (GE) 1.118 m/slm e più precisamente sulle pendici N ove abbandona l’Alta Via dei Monti Liguri per associarsi alla Vialonga n° 1 – itinerario interregionale di bacino – alla quale resterà intimamente correlato sino a Travo (PC) 171 m/slm.

Con ampia mulattiera scende verso l’abitato di Torriglia (GE) 770 m/slm; raggiunta la galleria della Boffalora sulla SS 45 percorre la rotabile sino al centro paese – stazione autocorriere -.

A Torriglia 770 m/slm, punto tappa, sono presenti tutti i servizi essenziali: negozi, alberghi, posta e telegrafo, istituti di credito, piscina, stazione carabinieri, autolinee per Genova e Piacenza.

L’Europeo E7 prosegue utilizzando una carraia, lato della stazione delle corriere, lastricata che sale alla frazione di Donetta 1.000 m/slm; sempre in salita, a tratti ripida, su agevole mulattiera,quasi tutta tra boschi di faggio, l’itinerario punta al m.te Antola 1.597 m/slm, nota e frequentatissima cima prativa.

Dal m.te Antola 1.597 m/slm, raggiunto il crinale displuviale tra i bacini imbriferi del Trebbia – ad E – e dello Scrivia – ad W -, il percorso segue una delle antiche Vie del Sale sulle quali si svolgevano i traffici commerciali tra Genova e la Padania (Piacenza e Pavia); il bosco si fa rado e per lunghi tratti si cammina tra le praterie di vetta con ampie panoramiche sulle valli circostanti e, verso N, sulla lontana cerchia alpina – in particolare dal m.te Antola 1.597 m/slm nelle limpide giornate invernali e primaverili è possibile scorgere il golfo della Superba.

Al m.te Tre Croci 1.565 m/slm la presenza di tre croci in legno testimonia la dura vita dei mulattieri – la storia orale vuole che in questo punto abbiano perso la vita tre mercanti sorpresi nel tardo autunno da una violenta bufera di neve.

La Casa del Romano

In località Casa del Romano (GE) 1.406 m/slm – sub terminale di tappa con locanda/albergo e telefono pubblico aperta tutto l’anno – s’incontra la rotabile asfaltata che unisce la valle del Trebbia alla val Borbera.

Poco oltre, dopo aver seguito per brevissimo tratto la strada, travasi il nucleo rurale semi abbandonato di Capanne di Carrega (AL) 1.367 m/slm.

Da questo punto con una breve salita il crinale guadagna quota per superare il m.te Carmo 1.640 m/slm lungo le boscate pendici E –( prestare attenzione in caso di neve o ghiaccio) – ed entrare nella provincia di Piacenza che sfuma continuamente, a seconda del passaggio dell’itinerario in quella di Alessandria.

Seguendo senza soluzione di continuità la dorsale, aggirando ora sulle pendici W ora su quelle E le cime dei m.ti Poggio Rondino 1.630 m/slm e Legnà 1.669 m/slm, ci si trova davanti all’imponente mole del m.te Cavalmurone 1.670 m/slm dominante le valli dei torrenti Boreca ad E e Cosorella ad W.

L’Europeo E 7 con ampia mulattiera perde quota lungo le pendici E del m.te Cavalmurone 1.670 m/slm aggirandone la cima governata a prato naturale stabile – una variante consente la salita e la successiva discesa sull’itinerario base – e si porta sulla rotabile semi asfaltata che unisce l’abitato di Bogli (PC) 1.067 m/slm – paese natale di Arturo Toscanini – a Capanne di Cosola (AL) 1.493 m/slm.

Seguendo la strada, a traffico pressoché nullo eccettuati i mesi estivi, si raggiungono prima Capanne di Cosola 1.493 m/slm e l’omonimo albergo – aperto tutto l’anno con telefono pubblico e fermata autolinee per l’Alessandrino – e, successivamente percorrendo la strada asfaltata, il terminale di tappa di Capannette di Pej (PC) 1.460 m/slm – albergo aperto tutto l’anno con telefono pubblico -.

Tra Carmo e Poggio Rondino

Da Capannette di Pej 1.460 m/slm l’Europeo 7 utilizza la piccola strada di montagna, lungo le pendici NW del m.te Lesima 1.424 m/slm e W del m.te Terme 1.489 m/slm – una variante consente la salita alle cime prative e la successiva discesa sull’itinerario base – per arrivare al p.so della Colla 1.375 m/slm ed a Cima Colletta 1.494 m/slm; perdendo quota lungo le pendici E di quest’ultima raggiunge il p.so del Brallo (PV) 951 m/slm – possibile sub terminale di tappa con alberghi, autocorriere, negozi, telefono pubblico -.

Dal p.so del Brallo 951 m/slm l’Europeo 7 riguadagna quota, seppur lentamente tranne un breve tratto impegnativo dal p.so Scaparina 1.108 m/slm, per salire al m.te Penice 1.460 m/slm – cima panoramica con santuario sulle valli dello Staffora (PV) e Trebbia (PC) -; una discesa tra pascolo, strada e pineta porta al p.so Penice (PC) 1.140 m/slm ove s’interseca la Statale Varzi-Bobbio.

Dal p.so Penice 1.140 m/slm l’Europeo 7 percorre, tra estese faggete e, successivamente, ostrioquerceti con quote si vanno progressivamente abbassando, i 27 kilometri crinale displuviale tra Tidone/Luretta e Trebbia toccando i monti Pietra Corva 1.078 m/slm, Mosso 1.007 m/slm, Lazzaro 973 m/slm ed i valichi della Crocetta 873 m/slm e della Caldarola 751 m/slm giungendo, alfine, all’abitato di Travo (PC) 171 m/slm in sponda orografica sinistra del fiume Trebbia – autocorriera, telefono pubblico, servizi di ristorazione -.

Dal borgo l’Europeo E 7 diviene autonomo nel suo sviluppo; attraversato il fiume Trebbia, percorso un breve tratto della SS 45 in direzione Piacenza, risale la sponda orografica destra della valle, attraversando l’antico Texas piacentino – giacimenti petroliferi noti sin da epoca romana per le scaturigini di gas metano e coltivati dall’800 per estrarre l’allora chiamato “olio di sasso” -, per giungere sul crinale Trebbia-Nure nei pressi del m.te Diavolo 700 m/slm.

Una lunga e dolce discesa su rotabili secondarie e carraie interpoderali attraverso coltivi e residui lembi boscati di roverella ed acacia sfiorando numerosi nuclei rurali e ville porta l’Europeo 7 a Rivegaro 135 m/slm cittadina ubicata alle porte della val Trebbia – possibile sub terminale di tappa con alberghi, servizi di ristorazione, autocorriere, negozi, telefono pubblico, posta e telegrafo, istituti di credito, piscina, stazione carabinieri. -. L’Europeo 7 da questo punto si trasforma da itinerario di montagna ad itinerario fluviale: da Rivergaro 135 m/slm la valle del Trebbia si apre verso la Padania ed il fiume con ampio greto percorso da diversi rami idrici più o meno ricchi d’acque scende al fiume Po attraverso una campagna intensamente antropizzata.

Non per questo vengono, comunque, a mancare gli interessi per l’escursionista sia esso neofita od esigente ed attento ai valori naturalistici; l’Europeo E 7 percorre il margine della sponda orografica destra del fiume Trebbia dapprima costeggiando le opere idrauliche per la regolazione delle acque necessitanti all’agricoltura e, successivamente, seguendo le camionali ad uso dei poli estrattivi degli inerti.

Gli interessi si legano intimamente all’osservazione delle specie faunistiche e vegetali proprie dei luoghi – vaste aree sono attualmente protette e popolate da numerosi uccelli stanziali e di passo -.

Al termine di questo tratto – 20 kilometri – l’Europeo E 7 arriva a Sant’Antonio 65 m/slm, frazione di Piacenza 63 m/slm, ed entra nel tessuto sub-urbano della Primogenita.

A Piacenza 63 m/slm è consigliata una sosta di almeno 2/3 giorni necessari per visitare le principali unicità e rarità monumentali (Palazzo Farnese con i Musei, il Museo di Storia Naturale, Piazza Cavalli con i Palazzi Gotico, del Governatore, dei Mercanti e le Statue Equestri dei Farnese, il Duomo raggiungibile attraverso la commerciale via XX Settembre, le innumerevoli chiese ricche d‘arte sacra – Sant’Antonino, Santa Maria di Campagna ed il Piazzale delle Crociate, San Savino, San Sisto -, la Galleria d’Arte Ricci Odi, il Collegio Alberoni.

Dalla città di Piacenza 63 m/slm l’Europeo E 7 utilizza gli argini maestri del fiume Po, in gran parte chiusi al traffico automobilistico, e sfiorando od attraversando i principali borghi presenti lungo il grande fiume – Mortizza 52 m/slm, Roncaglia 49 m/slm, Corso 44 m/slm – raggiunge San Nazzaro 41 m/slm dove, utilizzando il ponte stradale, supera il fiume Po ed entra il territorio lombardo.

Durante la sosta si consiglia l’incontro con le tradizioni gastronomiche derivanti da due tradizioni – una contadina ed una nobile.

Tra i primi piatti: anolini in brodo, bomba di riso, tortelli con la coda, risotti a base di funghi e tartufi, gnocchi di patate, pisarei e fasò.

I secondi: arrosti ed umidi di cacciagione e di animali da cortile, picula ad cavall, faraona alla creta, polenta e merluzzo, pancetta con piselli, stracotti, frità cui bavaron, salumi – coppa, salame, pancetta con burtleina

Nei dolci: turtlitt di quaresima, crostate di frutta e di castagne, buslanei e buslan.

I vini: Gutturnio, Monterosso, Trebbianino, Malvasia.


Fonte:

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