DESCRIZIONE: Camminando da Alano/Segusino al rifugio Posa Punner sul sentiero (E7) con proseguo sino alla sella del Fadalto passando per il Visentin.
Questo tratto prevede quattro pernottamenti
Scesi da Grappa, ed attraversato il fiume Piave in località Segusino (pernottamento possibile alla locanda Solagna nel comune di “ Vas “ 4 chilometri fuori tracciato in caso di bisogno. Oppure consigliato l’albergo Tegorzo ad Alano di Piave,(prima di attraversare il fiume sacro.) Ora per non perdere panorami e storia ci avviamo verso Segusino ed i nascosti paesini di Stramare e Milies. Consigliato seguire il tracciato che ci porta a Riva grassa e poi ancora seguendo il torrentello ci troviamo al borgo di Stramare (da visitare) ora è possibile un tratto di asfalto sino a Milies. Più consono attraversare la strada asfaltata a Stramare e prendere a salire per la scalinata percorrendo il sentiero delle “ olte “ sbucando al entrata di Milies. Da qui si segue la via centrale che attraversa il paese (via dei ciclamini)divenendo poi strada bianca (il paese è particolare e consiglio una piccola visita.) verso nord/est fino ad incontrare la seconda “ Botte”! Abbiamo posizionato tabelle all’uscita del paese ed una alla seconda” botte” da qui si può seguire il sentiero/ strada passando da malga e col Miotto (strada asfaltata) direttamente a malga Mariech a sinistra, oppure a destra sempre per strada al uscita del bosco, scendiamo fino a Pianezze dove possiamo trovare un albergo/ ristorante ed un rifugio, in questo caso, al mattino, dal piazzale dei donatori di sangue, risaliamo il crinale verso il monte e malga Barbaria ricongiungendoci alla malga Mariech (agriturismo). Dal agriturismo il sentiero (E 7) prosegue su strada bianca scendendo verso malga Forconetta (appena si intravede la malga,per pascolo, è già possibile avvicinarsi alla stessa senza scendere alla fine della strada (palo e tabella). Dalla malga si indovina in cima alla radura un altro palo con tabella da qui si scende zigzagando attraverso la faggeta verso malga Federa dove riinizia la strada bianca che sale verso il Rifugio Posa Punner (Ottimo rifugio alpino con camere e ristorante). Variante: Dalla malga Mariech a destra per il sentiero TV 1 si rimane sul lato sud (Trevisano)che è più breve e panoramico, anche se servito da esile traccia. Dal rifugio Posa Punner (convenzionato) abbiamo due possibilità o seguiamo sempre la comoda mulattiera, che ci porta a malga Mont, in alternativa passando a davanti della chiesetta degli alpini imbocchiamo uno stretto sentiero che si congiunge alla mulattiera più avanti. Anche da questo bivio possiamo seguire, scendendo pochi metri verso destra, un sentierino che si ricongiunge a malga Selvadella passando per il crinale di confine delle due provincie (lo si imbocca al primo tornante girando a sinistra). Malga Mont è un buon bivacco fornito di reti e focolare. E’ sovrastata dal uno splendido belvedere a pochi minuti dalla stessa. Sarebbe un peccato non raggiungerlo! Proseguiamo verso la forcella delle fede, seguiamo la strada boschiva verso i vicini boschi di faggio e pascolo e con semplici saliscendi ci troviamo a malga Canidi (agriturismo in estate) da dove scenderemo verso il passo Praderadego seguendo la irta strada di servizio della malga stessa (su questo tracciato in settembre si corre la corsa in montagna detta dei mirtilli). Momentaneamente al passo troveremo aperto solo l’albergo ai 4 faggi! (Quattro faggi racchiudono una stele che ricorda il passaggio della strada militare Romana “ Claudia Augusta Altinate). L’osteria” vin e pit” è una vetusta costruzione tutelata dalla regione Veneto. Imbocchiamo a sinistra dell’albergo la irta strada forestale che ci porta al “col dei moi” una delle maggiori elevazioni delle Prealpi. Ai primi ruderi giriamo decisamente a sinistra per traccia ben marcata nel bosco di abeti, tabelle (E7). Il monte si può raggiungere seguendo la prateria con lievi tracce sulla destra (superbo belvedere sulla pianura e laguna Veneta a sud, mentre il nord ci propone la vista delle prime alpi e la vallata glaciale bellunese). In caso di tempo brutto si consiglia di seguire la carrareccia che contorna il monte e si congiunge alle tracce che scendono dal col dei moi alla forcella Foran. Per strada forestale, ora nell’abetaia ci spostiamo verso la casera di vallon scuro, altro stupendo bivacco attrezzato per la notte (no materassi) e sempre aperto. Non c’è acqua potabile.
Proseguiamo seguendo il sentiero che ci porta in poco tempo al secondo bivacco della zona (…del Loff/ lupo), anche qui è possibile pernottare e riempire gli occhi con il panorama sottostante! (Con alcuni irti sentieri è possibile scendere in pianura Veneta nel medioevale paese di Cison di Valmarino). Il tracciato dell’E7 prosegue raggiungendo il passo S. Boldo con il sentiero delle “scalette “ che si trasforma in strada a metà percorso (cartelli con la descrizione di molte piante e fiori). Pernottiamo al B&B scuri rossi, mentre alla più antica locanda la Muda, ci possiamo rifocillare. La salita al monte Cimone è possibile usufruendo di un tracciato (dapprima strada bianca ed asfalto) che dalle casere Monvecchio sale irto ed a tornanti (sorgente alla partenza),portandoci appena sotto la cima, dal panoramico monte Cimone si scende verso “ la Posa “e si prosegue su strada cementata al pian delle Femmene con pochi saliscendi. Il rifugio Pian delle Femmene è aperto tutto l’anno ed accoglie l’escursionista con ristorante e camere. (segnalato). Si prosegue ora sempre in cresta che guadagneremo con una breve salita tra pascoli e casere riadattate (ex sentiero TV 1). In modo particolare potremo anche ammirare i grandi manufatti umani a fondovalle come pure gli stupendi scenari naturali comprendenti le prime cime e territori del patrimonio Unesco! (Prealpi ed alpi) Un ultimo strappo su strada bianca ci porta al col Visentin con il rifugio (pernottamento e ristoro)” 5 artiglieria da montagna” (se eliminiamo le brutture delle postazioni radio e televisione ci troveremmo ai confini della bellezza) E’questo al momento il punto con maggiore elevazione del tratto Bellunese. Dal rifugio è possibile dirigersi verso la tappa del passo Fadalto con due tracciati, la solita strada bianca comoda e sicura adatta con tutte le varianti meteo, oppure seguendo la cresta, prativa da un lato, ed a strapiombo dall’altro. Al col Toront troveremo la tabella segnaletica per il troi de” medo” che zigzagando ci conduce alla sella del Fadalto. Davanti a noi la bruttura dell’autostrada che attraversa tutta la val Lapisiana (prestare attenzione in questo tratto è più doveroso che in altri!) proseguendo alla nostra sinistra, dopo le casere (ruderi Mognol) il TV 1 ci porterebbe ugualmente alla sella, questo è ripido e sassoso ma sicuramente meno esposto. Noi seguiamo “ el troi de medo “. Al Fadalto una struttura (Bar e camere ci offrirà ospitalità mentre a due passi, con vista sul lago di S. Croce, la locale pizzeria, ristorante ci vizierà con i manicaretti del territorio!
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