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Monte Rosa

Il Monte Rosa o Massiccio del Monte Rosa (il toponimo italiano è usato anche in tedesco e in inglese, mentre in francese il monte è chiamato Massif du mont Rose oppure Mont Rose. In lingua walser, a Gressoney-Saint-Jean e La Trinité è definito De Gletscher, mentre ad Alagna Valsesia è chiamato Der Gourner) è il massiccio montuoso più esteso delle Alpi, il secondo per altezza dopo il Monte Bianco ed è quello con l’altitudine media più elevata: tra le prime venti cime più alte della catena alpina, 9 – ovvero quasi la metà – sono appartenenti al Monte Rosa. È anche il monte più elevato della Svizzera e il secondo dell’Italia.

La parete valsesiana del Monte Rosa

Il nome “Monte Rosa” e il toponimo francese Mont Rose non derivano – contrariamente a quanto si crede – dalle tinte rosa che colorano il massiccio all’alba e al tramonto, ma piuttosto dal latino rosia, attraverso il termine del patois valdostano rouéese rouja, che significa ghiacciaio. Anche nei dialetti di origine tedesca, come il Wallisertitsch, lo Schwyzerdütsch e il Greschòneytitsch, il toponimo Gletscher indica alla stessa maniera un ghiacciaio. In passato è stato chiamato anche Gornehorn (parola tedesca che significa “grande montagna”).

Nell’antichità era noto anche come Mons Silvius, in latino, Mon Bosoo o Monboso (in un libro di Leonardo da Vinci), Monte Bosa (in una mappa del 1740, Monte Boso (secondo una testimonianza dell’umanista Flavio Biondo da Forlì) o Monte Biosa.

La punta più alta era conosciuta come Höchste Spitze (parola tedesca che signigica “Punta più alta”). Il 28 gennaio 1863 il Consiglio Federale Svizzero la ribattezza Punta Dufour.

È degno di nota il fatto che il nome noto per l’intero massiccio sia l’italiano “Monte Rosa”, mentre i nomi dei vari picchi e cime sono tutti tedeschi, con tarde traduzioni italiane, a testimonianza del passato profondamente Walser della regione.

La parete Est del Monte Rosa vista dal Passo del Monte Moro

Il Monte Rosa si trova nelle Alpi Pennine all’interno delle Alpi del Monte Rosa e si estende su territorio italiano (nei comuni di Alagna Valsesia, Ayas, Gressoney-La Trinité, Gressoney-Saint-Jean, Macugnaga e Valtournenche lungo i confini tra Valle d’Aosta e Piemonte) e svizzero (nei comuni di Saas-Almagell e Zermatt) a Est del Monte Cervino. È particolarmente famoso per la sua parete Est, ossia il versante di Macugnaga, la parete a più alta prominenza delle Alpi e l’unica di dimensioni himalayane. L’altro versante particolarmente imponente è la cosiddetta parete valsesiana del Monte Rosa, che affaccia su Alagna Valsesia. Il versante Nord svizzero è invece sede di imponenti ghiacciai.

La Punta Dufour, con i suoi 4637 m. slm, è la vetta più alta del gruppo, visibile, tra tutti i paesi circondanti il massiccio, soltanto dall’abitato di Macugnaga. È intitolata al grande generale svizzero e grande cartografo Guillaume-Henri Dufour (1787-1875). Sulla Punta Gnifetti è invece ubicato il rifugio alpino più alto d’Europa, la Capanna Regina Margherita (a quota 4554 m. slm), sede anche di una stazione meteorologica e di un centro di ricerche sugli effetti dell’alta quota sul corpo umano.

Il massiccio è facilmente visibile da una porzione relativamente estesa della Pianura Padana.

Definizione e suddivisione

La classificazione SOIUSA del Monte Rosa è la seguente:

  • Grande parte = Alpi Occidentali
  • Grande settore = Alpi Nord-occidentali
  • Sezione = Alpi Pennine
  • Sottosezione = Alpi del Monte Rosa
  • Supergruppo = Gruppo del Monte Rosa
  • Codice = I/B-9.III-A

Sovente si parla in modo indistinto di Monte Rosa, Massiccio del Monte Rosa, e Alpi del Monte Rosa.

Secondo la SOIUSA il Gruppo del Monte Rosa è un supergruppo delle Alpi del Monte Rosa nelle Alpi Pennine. Questo supergruppo è a sua volta suddiviso in tre gruppi e due sottogruppi:

  • Catena Breithorn-Lyskamm (1)
  • Massiccio del Monte Rosa (2)
  • Gruppo della Cima di Jazzi (3)
    • Sottogruppo della Cima di Jazzi (3.a)
    • Sottogruppo Stockhorn-Gornergrat (3.b)

Limiti geografici

Nel dettaglio e ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Colle del Teodulo, Zermatt, Findeln, Schwarzberg-Weisstor, Passo del Monte Moro, alta Valle Anzasca, Colle delle Locce, Col d’Olen, Colle Bettaforca, Colle superiore delle Cime Bianche, Colle del Teodulo.

Vette

La Nordend, la Dufour e il Lyskamm (più a destra) visti dal Gonnergrat, versante Nord svizzero

Il massiccio è famoso per i suo numerosi 4000:

  • Punta Dufour – 4.634 m
  • Punta Nordend – 4.609 m
  • Punta Zumstein – 4.563 m
  • Punta Gnifetti – 4.559 m
  • Lyskamm Orientale – 4.527 m
  • Lyskamm Occidentale – 4.481 m
  • Punta Parrot – 4.436 m
  • Ludwigshöhe – 4.342 m
  • Corno Nero – 4.322 m
  • Castore – 4.221 m
  • Piramide Vincent – 4.215 m
  • Breithorn Occidentale – 4.165 m
  • Breithorn Centrale – 4.160 m
  • Breithorn Orientale – 4.141 m
  • Breithornzwillinge – 4.106 m
  • Polluce – 4.091 m
  • Roccia Nera – 4.075 m
  • Punta Giordani – 4.046 m

La vetta

Oltre alle precedenti vi sono altre vette secondarie anch’esse superiori ai 4000 metri:

  • Punta Dunant – 4.632 m
  • Grenzgipfel – 4.618 m
  • Naso del Lyskamm 4.272 m
  • Roccia della Scoperta – 4.178 m
  • Balmenhorn 4.167 m
  • Pilastro Vincent – 4.050 m

Vi sono poi, oltre ai 4000, le seguenti vette:

  • Jägerhorn – 3.970 m
  • Punta Perazzi – 3.906 m
  • Gobba di Rollin – 3.902 m
  • Piccolo Cervino – 3.881 m
  • Cima di Jazzi – 3.803 m
  • Punta Tre Amici – 3.727 m
  • Gran Fillar – 3.676 m
  • Punta del Nuovo Weisstor mer. – 3.642 m
  • Punta del Nuovo Weisstor sett. – 3.636 m
  • Torre di Castelfranco – 3.629 m
  • Piccolo Fillar – 3.621 m
  • Schwarzberghorn – 3.608 m
  • Cime di Roffèl occ. – 3.562 m
  • Stockhorn – 3.532 m
  • Testa Grigia – 3.480 m
  • Punta Vittoria – 3.436 m
  • Gornergrat – 3.310 m
  • Punta Indren – 3.220 m

Vallate

Le valli che nascono dal Monte Rosa sono sette:

In Italia, su cui insistono i tre quarti del massiccio, sono: la Valtournenche, la Val d’Ayas e la Valle del Lys (o di Gressoney) in territorio valdostano, la Valsesia  e la Valle Anzasca in Piemonte; in Svizzera le valli Mattertal (con Zermatt) e Saastal (con Saas-Almagelli).

Ghiacciai

Dal Massiccio del Monte Rosa scendono diversi ghiacciai. Il versante svizzero, esposto a Nord, presenta i ghiacciai più imponenti.

Ghiacciai del versante svizzero

  • Ghiacciaio del Gorner (Gornergletscher)
  • Ghiacciaio del Grenz
  • Ghiacciaio del Monte Rosa

Punta Giordani con il ghiacciaio delle Piode, parete valsesiana del Monte Rosa

Ghiacciai del versante italiano

  • Grande Ghiacciaio di Verra
  • Ghiacciaio del Lys
  • Ghiacciaio di Indren
  • Ghiacciaio di Bors
  • Ghiacciaio delle Piode
  • Ghiacciaio della Sesia
  • Ghiacciaio del Belvedere

Storia

Gli alti valichi del massiccio furono transitati già nell’antichità. Si pensa che i Walser siano transitati per il Colle del Lys per migrare dal Vallese nella Valle del Lys nel XIII secolo.

Le salite alle varie vette del massiccio avvennero nel XIX secolo, partendo generalmente dal versante italiano che era ed è il versante più agevole:

  • 1778: gli alpinisti di Gressoney-Saint-Jean Valentino e Joseph Beck, Joseph Zumstein, Nicolas Vincent, Sebastian Linty, Étienne Lisco e François Castel raggiungono la Roccia della Scoperta;
  • 23 luglio 1801: Pietro Giordani raggiunge quella che verrà chiamata Punta Giordani;
  • 5 agosto 1819: Nicolas e Joseph Vincent raggiungono la Piramide Vincent;
  • 1 agosto 1820: Joseph e Nicolas Vincent, Jospeh Zumstein, Molinatti, François Castel raggiungono, con cinque altre persone, la Punta Zumstein;
  • 9 agosto 1842: Giovanni Gnifetti, parroco di Alagna Valsesia, Giuseppe Farinetti, Cristoforo Grober, i fratelli Giovanni e Giacobbe Giorfani raggiungono, con altre due persone, la Punta Gnifetti;
  • 1 agosto 1855: John Birbeck, Charles Hudson, Ulrich Lauener, Christopher Smytn, James G. Smith, Edward Stephenson, Matthäus e Johannes Zumtaugwald raggiungono la Punta Dufour (la vetta più alta del massiccio);
  • 31 luglio 1889: Achille Ratti (il futuro papa Pio XI) raggiunge la cima passando per la prima volta dalla parte orientale.

Percorsi alpinistici

Il Monte Rosa visto dalla nuova stazione della funivia Alagna-Passo dei Salati

Le numerose vette che superano i 4000 metri di quota rendono il Monte Rosa particolarmente attraente dal punto di vista alpinistico. La parete orientale che precipita verso Macugnaga ha una vera e propria dimensione himalayana: con oltre duemila metri di ghiaccio e roccia, è considerata la più alta delle Alpi. Su di essa sono state scritte pagine epiche di storia dell’alpinismo. Difficile, ma soprattutto pericolosa, ha rappresentato e continua a rappresentare la summa dell’alpinismo classico. L’altra grande parete, la meno conosciuta e la meno percorsa di tutto il gruppo, è la cosiddetta parete valsesiana del Monte Rosa, un insieme imponente, dall’aspetto selvaggio e misterioso alto fino a 1800 metri.

L’accesso più facile alle vette del Monte Rosa avviene partendo da Gressoney e da Alagna Valsesia. Da queste due località ci si porta utilizzando gli impianti funiviari a Punta Indren e da qui si raggiungono agevolmente in meno di due ore o la Capanna Giovanni Gnifetti oppure il Rifugio Città di Mantova. Questi due rifugi sono una tappa obbligata prima di salire alle varie vette del massiccio e alla Capanna Regina Margherita.

Il Massiccio del Monte Rosa visto dal Breithorn occidentale

I rifugi

Valle Anzasca

  • Rifugio Zamboni-Zappa – 2.070 m
  • Rifugio Damiano Marinelli – 3.060 m
  • Rifugio Eugenio Sella – 3.029 m
  • Bivacco Valentino Belloni – 2.490 m
  • Bivacco Città di Gallarate – 3.960 m
  • Bivacco Città di Luino – 3.598 m
  • Rifugio Gaspare Oberto-Paolo Maroli – 2.796 m
  • Bivacco Hinderbalmo – 1.910 m
  • Bivacco Emiliano Lanti – 2.125 m
  • Rifugio Città di Saronno – 1.932 m

Valsesia

  • Capanna Regina Margherita – 4.554 m
  • Capanna Fratelli Gugliermina – 3.212 m
  • Capanna Luigina Resegotti – 3.624 m
  • Rifugio Barba Ferrero – 2.247 m
  • Rifugio Crespi Calderini – 1.836 m
  • Rifugio Francesco Pastore – 1.575 m
  • Rifugio città di Vigevano – 2.864 m
  • Rifugio Guglielmina – 2.880 m
  • Rifugio città di Mortara – 1.945 m

Il comprensorio sciistico

L’arrivo della funivia da Alagna Valsesia al Passo dei Salati

A partire dagli anni Sessanta, la salita al Monte Rosa è stata agevolata dalla funivia Alagna-Punta Indren dove, per diversi anni, si è praticato lo sci estivo sul Ghiacciaio di Indren. Con l’ammodernamento degli impianti esistenti si sono uniti, al Passo dei Salati (2936 m. slm), gli impianti che salgono dalla Valle del Lys. La Valsesia è così entrata a far parte del vasto comprensorio del Monterosa Ski che già riuniva gli impianti di Gressoney-La-Trinité e di Champoluc (frazione di Ayas) in Val d’Ayas.

Il Monte Rosa nei media

Il lungometraggio La misura del confine del 2011 parla di un ritrovamento di una mummia sul Monte Rosa.

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