I quattro giorni previsti per coprire questo tratto permettono di attraversare gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna e portano alla scoperta del complesso sistema fortificato austro-ungarico.
Prima tappa: Rifugio Lancia – Passo Coe
Dal Rifugio Lancia sul Massiccio del Pasubio si raggiunge la Sella delle Pozze (1924 m. slm), si imbocca la Val Zuccaria e ci si immette sul Sentiero Europeo E5, in direzione del Passo Borcola. Si superano alcune malghe, pascoli d’alta quota e ruderi militari.
Da Malga Costa Borcola (1847 m. slm) si scende al Passo Borcola (1206 m. slm), da cui poi si risale il Coston dei Laghi e si giunge a Monte Maggio (1853 m. slm).
Dalla croce di vetta, in un’ora di facile cammino, si raggiunge la conca di Passo Coe.
Con una modesta deviazione è possibile raggiungere Forte Dosso del Sommo (Werk Serrada, 1670 m. slm), il più moderno dei forti degli Altipiani.
A Passo Coe si trovano anche Malga Zonta, che nell’agosto del 1944 fu teatro di un eccidio di partigiani, e Base Tuono, allestimento museale dedicato alla guerra fredda e al sistema missilistico Nike-Hercules.
Seconda tappa: Passo Coe – Carbonare
Da Passo Coe si segue per alcune centinaia di metri la strada asfaltata, si supera “la Piramide” (monumento ai partigiani caduti) e si svolta a destra su strada sterrata in direzione del Rifugio Camini.
In breve tempo si raggiunge il forte austro-ungarico Sommo Alto (1913 m. slm), realizzato tra il 1911 e il 1914. Si prosegue verso Rifugio Stella d’Italia (1550 m. slm), si svolta in direzione dell’alberto Ortesino e la Val Fredda.
Lungo la discesa si incontrano i resti di un ospedale militare austro-ungarico, la cosiddetta “Scala dell’Imperatore”, costruita in occasione di una visita dell’imperatore Carlo, e si raggiunge infine Forte Cherle (1445 m. slm), costruito tra il 1909 e il 1913.
Il percorso prosegue in direzione del paese di Carbonare (1074 m. slm). Per raggiungerlo si superano il villaggio scomparso di San Fermo, la segheria veneziana, i paesi di Tezzeli, Cueli e Liberi.
Terza tappa: Carbonare – Luserna
Da Carbonare il Sentiero della Pace sale al Monte Rust (1282 m. slm), osservatorio militare austro-ungarico recentemente ripristinato. Da qui si torna indietro per alcune centinaia di metri e si scende verso Lavarone Chiesa.
Lasciandosi sulla destra il Lago di Lavarone, si prosegue verso la frazione Rocchetti e il Forte Belvedere-Gschwent (1177 m. slm). Il forte domina la sottostante Val d’Astico, è ottimamente conservato e ospita al suo interno un museo con interessanti collezioni e installazioni multimediali.
Da Forte Belvedere il sentiero prosegue fra abetaie, cave di pietra e malghe. Nei pressi di Malga Laghetto una breve deviazione porta al “Pez del Prinzep”, l’abete più alto d’Europa (54 m.).
Il cammino si conclude nel paese di Luserna (1333 m. slm).
Per conoscere la storia, la cultura e le tradizioni della comunità cimbra si può visitare il Centro di Documentazione di Luserna, che dedica mostre temporanee e alcuni spazi permanenti alla storia della Prima guerra mondiale sugli Altipiani: l’esposizione “Alfabeto della Grande Guerra. 26 lettere per non dimenticare” e il Centro visitatori Fortezze degli Altipiani, che illustra il sistema dei forti austro-ungarici e italiani attraverso foto, testi, filmati e un grande plastico multimediale.
Quarta tappa: Luserna – Passo Vezzena
Dal centro abitato, passando per pascoli attraversati da muretti a secco, boschi rigogliosi e superando gli avamposti di Oberwiesen e di Viaz, si sale a Forte Campo-Lusern (1549 m. slm).
Il forte fu violentemente bombardato già nei primi giorni di guerra e, dopo tre giorni di ininterrotto assedio da parte delle artiglierie italiane, fu sull’orlo della resa. Il forte è stato recentemente interessato da lavori di restauro. Da Forte Lusern si scende alla conca di Millegrobbe e da lì si raggiunge Passo Vezzena (1402 m. slm). In venti minuti si giunge alle rovine di Forte Busa Verle, realizzato tra il 1908 e il 1913, fortemente colpito dalle artiglierie italiane del Forte Verena.
Percorrendo il sentiero 205 si sale a Cima Vezzena (1908 m. slm), sulla quale sorge un forte denominato “Occhio dell’Altopiano” per le sue funzioni di osservatorio e collegamento ottico con gli altri forti.
Da Cima Vezzena si torna a Passo Vezzena, scendendo lungo la strada militare.
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