Esattamente cinquant’anni fa, il 22 aprile 1970, una marea umana composta da circa 20 milioni di cittadini americani (il 10% della popolazione statunitense dell’epoca) scendeva in piazza per celebrare l’ambiente e sensibilizzare sul tema della salvaguardia del nostro pianeta.
Promotore dell’iniziativa fu, nel 1969, il senatore democratico Gaylord Nelson, che decise di affidare l’organizzazione di una iniziativa di massa all’attivista pacifista John McConnell, uno dei leader del movimento contro la guerra in Vietnam. McConnell, nel corso di una conferenza dell’Unesco a San Francisco, propose di celebrare una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace (legando fin da subito la tematica ambientale a quella pacifista). La data proposta per la prima mobilitazione era quella del 21 marzo 1970 (in concomitanza con l’equinozio di primavera). Successicamente, McConnell scrisse il testo di una proclamazione, che venne firmata dall’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, il birmano Maha Thray Sithu U Thant.
Nata inizialmente come movimento universitario teso a sottolineare l’importanza e la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, la Giornata della Terra ha subito nel corso degli anni una profonda evoluzione. Oggi è divenuta principalmente un avvenimento educativo e informativo, coinvolgendo 193 paesi in tutti i continenti.
La sensibilizzazione sui temi ambientali ebbe il suo inizio nel 1960, quando Aurelio Peccei fondò il Club di Roma. Nel 1972 – sempre su iniziativa dell’organizzazione fondata da Peccei – venne pubblicata l’esito delle ricerche del MIT di Boston, Rapporto sui limiti dello sviluppo, a firma di Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III, nel quale, per la prima volta, si metteva l’accento sul fatto che le risorse del pianeta si sarebbero esaurite in tempi brevi.
L’emergenza Coronavirus impedisce la celebrazione della Giornata della Terra in maniera “tradizionale”. Ma sono state previste diverse iniziative (soprattutto in streaming) per dare, almeno, degli spunti di riflessione, forse un modo per respirare, seppure in maniera virtuale, la natura e aggiornarci sullo stato di salute del pianeta, purtroppo in via di peggioramento a causa del riscaldamento climatico e dello sfruttamento eccessivo delle sue risorse determinato dalla crescente antropizzazione.
Senza alcuna pretesa di completezza, segnaliamo i siti istituzionali e alcune delle principali iniziative:
- Earthday.org
- One People One Planet
- Speciale di Repubblica sull’Earth Day 2020;
- National Geographic, Cosa ci dice la Terra, diretta streaming dalle 15.00 alle 22.00 (trasmessa anche su repubblica.it)
- Focus, Il clima e la Covid
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