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«Riparare il danno», questo il tema della Giornata Mondiale della Terra 2021

Immagine Pixabay

Proprio un anno fa, all’interno del Gruppo di Lavoro Comunicazione, in pratica la redazione di questo sito, ci interrogavamo su quali potessero essere dei contenuti interessanti per tenere vivo l’interesse durante il periodo più duro del lock-down. Abbiamo così iniziato questo ciclo dedicato alle varie giornate mondiali, o internazionali, di sicuro interesse per chi ama la natura.

Non stiamo quindi a ripercorrere la storia della Giornata Mondiale della Terra (per questo rimandiamo al post del 2020), giunta quest’anno alla sua cinquantunesima edizione, e possiamo concentrarci sul tema scelto dall’ONU per quest’anno: Riparare il danno.

Il logo di Earth Day Italia

Nelle intenzioni dei promotori si tratta di una giornata in cui tutti i cittadini del pianeta si riuniscono idealmente per rendere omaggio al nostro pianeta e sviluppare azioni comuni per promuoverne la conoscenza e la salvaguardia. Dal punto di vista organizzativo, anni fa è stata costituita una ONG, l’Earth Day Network, con sede centrale a Washington DC. In Italia è attivo l’Eath Day Italia, considerato uno dei migliori comitati del mondo e sede europea del già citato Earth Day Network. Quest’anno, così come nel 2020, la Giornata Mondiale della Terra viene festeggiata in Italia con una Maratona Multimediale su RAI Play, i cui contenuti resteranno a disposizione sul web.

La FIE ha già dimostrato interesse alla tematica del riscaldamento globale nel corso di un seminario con il Prof. Luca Mercalli. Ma di sicuro l’attenzione non è sufficiente, occorre iniziare ad avere comportamenti virtuosi. Il tema è all’ordine del giorno su tutti i media, sebbene l’anno della pandemia abbia un po’ frenato il dibattito sulla materia. Sulle riviste scientifiche gli scienziati sono concordi nel denunciare la gravità del problema e la sua irreversibilità e, contestualmente, nel cercare di sensibilizzare la classe politica perché compia le scelte necessarie; fra l’altro, lo stesso fondatore della Microsoft Bill Gates è voluto intervenire nel dibattito pubblicando il libro “Clima. Come evitare un disastro“, nel quale auspica un deciso intervento di ordine tecnologico per far diminuire il livello di CO2 nell’aria.

Ben diverso il discorso riguardo ai media tradizionali e ai social, dove viene dato spazio anche ai cosiddetti negazionisti del cambiamento climatico, fra cui, spiace dirlo, anche alcuni scienziati di chiara fama che si sono fatti portavoce di questa corrente di pensiero. Occorre considerare, però, che questi scienziati sono esperti di altre discipline e che confondono due discipline totalmente diverse, ovvero la meteorologia (che tratta del cambiamento delle condizioni atmosferiche sul breve periodo e su piccola scala geografica) e la climatologia (che invece analizza i cambiamenti delle condizioni atmosferiche sul lungo e lunghissimo periodo e su grande scala geografica).

Naturalmente esula dalle competenze di chi scrive entrare in un dibattito fra specialisti, ma quello che possiamo fare è tenere alta l’attenzione, almeno la nostra, e cercare di dare il nostro piccolo contributo allo sviluppo della sensibilità di chi ci sta attorno.

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