L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione
Il 12 maggio 1820 nasceva a Firenze Florence Nightingale. Grazie al suo fondamentale contributo venivano messe le basi per la moderna scienza infermieristica e in occasione della ricorrenza della sua nascita è stata istituita la Giornata Internazionale dell’Infermiere.
Secondo le parole del direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, gli infermieri “sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario e oggi, molti di loro si trovano in prima linea nella battaglia contro Covid-19”. La loro professione è stata quella più colpita durante l’emergenza, con circa 12.000 contagi, secondo i dati della Federazione Nazionale delle professioni infermieristiche (Fnopi), di cui il 60% è stato registrato in Lombardia, il 10% in Emilia Romagna, l’8% in Veneto.
Nel ricordare la Giornata Internazionale dell’Infermiere la FIE vuole rivolgere un caloroso e riconoscente saluto a tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, addetti ai servizi ospedalieri, ecc. (emblematicamente li racchiudiamo tutti nella ormai famosissima foto che ritrae un’infermiera riversa sulla tastiera di un computer distrutta dalla fatica) che, con il loro sacrificio a volte anche estremo stanno combattendo contro questo maledetto virus che da qualche mese ha sconvolto la nostra routine quotidiana.
Come escursionisti, come amanti della montagna siamo abituati a ricercare il bello dell’Italia. Questa esperienza, nella sua negatività, ci ha fatto scoprire anche quello che c’è di grande nel nostro Paese: umanità, professionalità, spirito di servizio, attaccamento al proprio lavoro, sia nel pubblico che nel privato, spirito di iniziativa e concretezza.
Vi siamo vicini e grazie per quello che state facendo; siamo orgogliosi di voi.
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