FIE Italia

Federazione Italiana Escursionismo

Il nuovo sito della FIE

Si ricorda che a partire dal 1 agosto 2022
è attivo il nuovo sito della FIE: fieitalia.it.

Tutti i contenuti recenti possono essere visualizzati
solo all'indirizzo nuovo.

Questo sito resterà attivo fino al completamento
del trasferimento degli archivi al nuovo indirizzo.

Sentiero europeo E7

Mappa E7

Clicca sull’immagine per ingrandire

 

Descrizione

Il Sentiero Europeo E7 è un sentiero europeo che parte dalle Canarie, passa per Portogallo, Spagna, Andorra, Francia, Monaco, Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria e Romania dove termina a Costanza.

Ha origine nella città di Valverde, sull’isola di Hierro (arcipelago delle Canarie) e si sviluppa su cinque isole e dopo aver lasciato l’area urbana di Arrecife riprende il suo cammino a Lisbona, la capitale del Portogallo. Attraversa poi il cuore della Spagna, sfiorando Madrid, scavalca i Pirenei ed entra nel piccolo Stato di Andorra e prosegue lungo la costa mediterranea della Francia. Supera Monaco-Monte Carlo e, prima di arrivare in Italia, rientra per un breve tragitto in Francia, in Costa Azzurra.

Entra in Italia nei pressi di Ventimiglia ed esce dal nostro paese in prossimità del Monte Matajur, di fronte alla cittadina slovena di Caporetto, attraversa quindi Lubiana e subito dopo si sdoppia con una variante alpina (E7var, riportata nella cartina su in alto) che entra in Croazia, attraversa l’Ungheria e termina nel porto della città di Costanza, in Romania. L’altra variante attraversa la Serbia, in direzione Sud, toccando centro come Nova Sad, continua in Macedonia verso la Grecia (ma quest’ultimo tratto non è ancora segnalato) per concludere il suo percorso sulle coste del Mediterraneo ellenico.

Il sentiero E7 in Italia

Lasciata Ventimiglia, il sentiero piega a Est sull’Alta Via dei Monti Liguri, percorrendola sino al Passo della Scoffera dove si immette sulla Vialonga n. 1. Mantenendo sempre la direzione Sud-Ovest/Nord-Est raggiunge Piacenza attraversando il Parco dell’Antola e la Valle del fiume Trebbia. Seguendo gli argini del Po arriva al Parco dell’Adda e seguendo lo sviluppo di questo fiume da Sud a Nord arriva alle terre alte del Bergamasco e del Bresciano, scendendo successivamente verso il Lago di Garda.

Sulla sponda lombarda del Lago di Garda, il sentiero si interrompe e, grazie a un traghetto che fa da spola, riprende a Malcesine, sul versante veneto, dove risale le pendici del Monte Baldo. Qui si divide in due tronchi, quello trentino e quello veronese. Quest’ultimo percorre tutta la cresta del Baldo, raggiunge il Rifugio Telegrafo, scende in Val d’Adige, risale i Monti Lessini in località Fosse e s’incammina tra i pascoli della Lessinia lungo i cordoni fino al Gruppo del Carega, prima al Rifugio Passo Pertica e poi al Rifugio Pompeo Scalorbi presso il Passo Pelegatta, dove incrocia il Sentiero Europeo E5.

La variante trentina, invece, si diparte dalla stazione superiore della funivia del Baldo, a Madonna della Neve, raggiunge Ala in fondo alla Val d’Adige, risale la valle, e infine si ricongiunge con il tratto veronese presso il Passo Pertica.

Il sentiero, dopo la riunificazione delle due varianti, prosegue nel Vicentino sulle creste del Monte Ortigara, a precipizio sulla Valsugana. Su questo monte, solcato da vecchi tracciati che ricalcano l’antico confine tra il Lombardo-Veneto e il principato del Tirolo, si combatterono alcune fra le più sanguinose battaglie del fronte italiano nella Prima guerra mondiale. Dall’Ortigara si converge successivamente in Valstagna e alle grotte di Oliero. Attraversato il fiume Brenta, il sentiero risale per stradine e tracciati militari fino al Monte Grappa – altro luogo simbolo della Prima guerra mondiale, con le ancor vive ferite lasciate dai combattimenti, fino al Sacrario e al Rifugio Bassano – e poi scende verso Alano di Piave per risalire le Prealpi trevigiane-bellunesi dalla cittadina di Segusino. Cavalcando parte del grande tracciato territoriale TV1 in direzione del Lago di Santa Croce e quindi della Sella del Fadalto, punta verso la foresta del Carsiglio passando sul Monte Pizzoc. Poi ridiscende verso Vittorio Veneto per toccare le grotte del Caglieron e per riprendere quota, passando per la Crosetta, e attraversare parte del Friuli Venezia Giulia in direzione del Monte Matajur.

Fonti:

Torna ai sentieri europei

FIE Italia © 2017 • Via Imperiale 14 • 16143 Genova GE