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Cervino

Il Cervino visto dal Lago Blu

Il Cervino (in francese Cervin, in tedesco Matterhorn) è una montagna delle Alpi alta 4478 m. slm, la terza per altitudine dell’intera catena.

È situato nelle Alpi Occidentali, sul confine tra Svizzera e Italia, lungo la sezione alpina delle Alpi Pennine, a Ovest del Massiccio del Monte Rosa. Il monte si erge isolato (ha una prominenza di 1.031 m ed è necessario scendere fino al Col Durand (3.451 m) per poter salire su vette più alte. Ha un isolamento di 13,7 km essendo il Lyskamm Occidentale (4.481 m) la montagna più vicina ad esso e più alta di esso) dal resto delle altre vette circostanti e sovrasta i paesi di Breuil-Cervinia in Italia e di Zermatti in Svizzera, note località turistiche sia estive che invernali.

È caratterizzato da una particolare forma piramidale, molto pronunciata, e ha segnato in modo significativo la storia dell’alpinismo. Attorno ad esso si sviluppa il comprensorio sciistico del Matterhorn Ski Paradise con possibilità di sci estivo sul ghiacciaio del Plateau Rosà.

Il toponimo italiano deriva dal francese Cervin che deriva dal latino Mons silvanus, cioè Monte boscoso. In effetti, nei secoli passati, in ragione del clima più mite che rendeva possibile la traversata dei colli alpini durante la maggior parte dell’anno, questo monte era ricoperto da foreste. Questo optimus climatico fu la ragione dell’importanza della Valle d’Aosta in epoca romana e della fondazione di Augusta Praetoria Salassorum, l’odierna Aosta. Seguendo il processo di corruzione della voce latina, da Silvanus si è arrivati a Servin (pronunciato Servèn), in francese. Horace-Bénédict de Saussure, che fu uno dei primi cartografi del Regno di Sardegna, però, sbagliò nella trascrizione, registrando il toponimo Cervin, che in francese si pronuncia allo stesso modo. Il toponimo italiano è derivato di conseguenza, e lascia intendere un errato riferimento al cervo.

In Valtournenche, il Cervino è chiamato – nel patois valtournain – semplicemente “Gran Becca”, cioè “Grande Montagna”.

Il toponimo in tedesco, Matterhorn, deriva da Matt, che nel tedesco alemanno e in svizzero tedesco indica un prato, e da horn, cioè “corno”, come viene chiamata la maggior parte delle vette del Vallese e della Valle del Lys, Di conseguenza la Mattertal è la valle dei prati e Zermatt è “al prato” (“Zer” è la preposizione con l’articolo determinativo femminile in lingua walser).

Descrizione

Il Cervino presenta quattro pareti principali orientate secondo i punti cardinali; la parete Nord guarda Zermatti in Svizzera, la parete Est guarda il ghiacciaio del Gorner, la parete Sud sovrasta Breuil-Cervinia in Italia e la parete Ovest è rivolta verso la Dent d’Hérens. Queste pareti sono delimitate da altrettante creste: la cresta Sud-Ovest detta Cresta del Leone Arête du Lion; la cresta Nord-Ovest detta Cresta di Zmutt; la cresta Nord-Est detta Cresta dell’Hörnli e la cresta Sud-Est detta Cresta di Furggen.

La vetta è costituita da due cime distinte collegate da un sottile filo di cresta. La cima più alta viene chiamata cima svizzera; quella più bassa (di soli due metri) cima italiana.

La frontiera italo-svizzera segue invece la cresta stessa, coincidente con la linea di displuvio, sicché la frontiera passa su entrambe le cime, come sancito dalla Convenzione del 24 luglio 1941 tra la Confederazione Svizzera e il Regno d’Italia. Tale convenzione sancisce il principio della linea di displuvio come confine naturale e indica in maniera specifica in quali tratti si abbandona tale criterio. Il Cervino non ne fa parte. Le due cime sono quindi condivise tra i due Stati.

Geologia

La parte inferiore del Cervino è costituita da gabbro, mentre la parte centrale è costituita prevalentemente da ortogneiss, una roccia metamorfica di alto grado formatasi per via della collisione fra placche provenienti dall’Europa e dall’Africa. Questa collisione, avvenuta probabilmente intorno a 100 milioni di anni fa, ha sollevato la catena montuosa delle Alpi, formando numerose vette.

La particolare forma del Cervino è stata successivamente provocata dall’erosione: 4 circhi glaciali si sono formati lasciando un picco piramidale al centro. Altri esempi di questa evoluzione geologica soon l’Ama Dablan, nell’Himalaya, o il Cimon della Pala, nelle Dolomiti. La cresta è formata da scisti cristallini.

Meteo

Una nube a bandiera formatasi sul Cervino

A causa della sua collocazione sullo spartiacque principale alpino e alla sua notevole altezza, il Cervino è esposto a variazioni meteorologiche repentine. In particolare, nella parte sottovento si forma sovente la caratteristica nube a bandiera.

Ascensioni

Per lungo tempo il Cervino fu considerato inviolabile per l’arditezza delle sue pareti. Nel 1800 molti alpinisti si avvicinarono alla montagna senza riuscire a vincerla.

I primi tentativi di cui si abbia traccia risalgono agli anni 1858-1859. L’abate Amé Gorret, accompagnato da diverse guide di Valtournenche (Jean-Antoine Carrel, Jean-Jacques Carrel, Victor Carrel, Gabriel Maquignaz) effettuò diversi tentativi dal versante italiano, arrivando a un’altezza massima di circa 3850 m. slm.

Il 1860 vide due tentativi: in luglio, tre alpinisti britannici (Alfred, Charles e Sandbach Parker), senza guide, tentarono la salita dal versante di Zermatt, fermandosi a una quota stimata di crica 3500 m .slm. In agosto, Hawkins e Tyndall, accompagnati dalle guide J.J Bennen e Jean-Jacques Carrel, salirono dal versante italiano, fermandosi a circa 3900 m. slm.

Nel 1861 ci furono tre tentativi. A luglio vi fu un nuovo tentativo dei Parker, che si fermarono a quota 3570 circa; il 29 agosto, Jean-Jacques e Jean-Antoine Carrel effettuarono un tentativo dalla “Cresta del Gallo” (in francese Arête du Coq), sul versante italiano, fermandosi poco sopra i 4000 m. slm; e il 29 e 30 agosto vi fu il primo tentativo da parte di Edward Whymper, accompagnato da una guida dell’Oberland: salendo dal versante italiano, per quella che in seguito diventò la via normale italiana, arrivò a un’altezza di circa 3850 m. slm.

Il 1862 si aprì con un tentativo invernale, in gennaio, effettuato da T.S. Kennedy; salito dal versante svizzero, Kennedy si fermò a circa 3300 m. di quota.

Nell’estate del medesimo anno, Whymper effettuò ben cinque tentativi, tutti a luglio. Nei primi due tentativi fu accompagnato da R.J.S. Macdonald, mentre negli altri tre fu solo con le guide, e addirittura il terzo tentativo fu effettuato in solitaria. Le guide che accompagnarono questi tentativi furono Johann zum Taugwalder e Johann Kronig (primo tentativo), Jean-Antoine Carrel (secondo e quarto tentativo), Pessione (quinto tentativo), Luc Meynet (quarto e quinto tentativo). In tutti e cinque i casi, gli alpinisti salirono dal versante italiano; la massima quota raggiunta fu 4100 m. nel quinto tentativo. Pochi giorni dopo questo tentativo, ve ne fu un altro da parte di John Tyndall, accompagnato dalle guide J.J. Bennen e Anton Walter, e da César e Jean-Antoine Carrel in funzione di portatori.

Nel 1863 vi fu un solo tentativo, da parte di Whymper, che con César e Jean-Antoine Carrel, Luc Meynet e due portatori salì dal versante italiano fino a una quota di 4050 m. circa.

Il 1864 passò senza ulteriori tentativi. Nell’inverno del 1864-65 Whymper studiò la geomorfologia del Cervino, concludendone che il versante più facile da salire sarebbe stato quello svizzero. Impostò quindi la sua campagna estiva su questo presupposto. Insieme alle guide Michel Croz, Christian Almer e Franz Biener, e al portatore Luc Meynet, Whymper effettuò un primo tentativo il 21 giugno per il versante Sud-Est, ma dovettero fermarsi a circa 3000 m. di quota per il pericolo di caduta pietre.

La prima ascensione

Gustav Doré, Il disastro del Cervino

Dopo aver congedato Michel Croz, impegnato con un altro cliente, Whymper si dispose a effettuare un nuovo tentativo con Jean-Antoine Carrel. Questi però si era impegnato con il Club Alpino Italiano per effettuare un tentativo tutto italiano, fortemente voluto da Quintino Sella. Una squadra italiana, formata da César e Jean-Antoine Carrel, Jean-Joseph Maquignaz e una quarta guida, partì per la vetta l’11 luglio seguendo la via italiana. Ritornato a Zermatt, Whymper vi trovò un gruppo di compatrioti: Lord Francis Douglas, D. Hadow e il reverendo Charles Hudson, accompagnati da tre guide: Peter Taugwalder padre e figlio e Michel Croz che, essendo stato rilasciato dal suo precedente cliente, si era unito ai tre britannici. I sette formarono una cordata unica, che il 13 luglio attaccò la salita per quella che è oggi la via normale svizzera. Dopo aver pernottato all’aperto, i sette ripartirono il mattino dopo e arrivarono in vetta alle 13.40 del 14 luglio. Dalla vetta, videro la squadra italiana guidata da Carrel che si trovava alcune centinaia di metri più in basso; visti i britannici in vetta, gli italiani si ritirarono.

La discesa fu funestata da un gravissimo incidente. I sette erano tutti legati insieme, con Michel Croz in testa, seguito da Hadow, Hudsno, Douglas, Taugwalder padre, Whymper e Taugwalder figlio. Su un passaggio non particolarmente difficile, Hadow scivolò e cadde addosso a Croz, che perse l’equilibrio. I due caddero per il precipizio sul versante svizzero, trascinando prima Hudson, poi Douglas. A questo punto, la corda tra Douglas e Taugwalder padre si spezzò e i tre superstiti videro i quattro compagni precipitare per oltre 1000 metri verso il sottostante ghiacciaio del Matterhorn. I due Taugwalder e Whymper riuscirono a rientrare in serata a Zermatt, dove diedero la triste notizia. Il 16 luglio, una squadra di ricerca trovò le salme dei caduti, tranne quella di Lord Douglas. Le salme furono recuperate il 19 luglio.

Fu la prima grande tragedia dell’alpinismo moderno ed ebbe notevole eco nell’opinione pubblica.

La cresta Nord-Ovest del Cervino, detta Cresta di Zmutt

La prima salita italiana

Jean-Antoine Carrel, disceso dopo aver visto la squadra di Whymper sulla cima, e ignaro dell’incidente occorso, ripartì per la vetta dal versante italiano il 16 luglio, insieme a Jean-Baptiste Bich, Jean-Augustin Meynet e all’abbé Gorret. Il 17 luglio Carrel e Bich riuscirono ad arrivare in vetta, seguendo una variante di quella che oggi è la via normale italiana. Dopo aver pernottato ancora in quota, i quattro tornarono a Cervinia il 18 luglio, e qui vennero a conoscenza dell’incidente occorso ai rivali britannici.

Record di velocità

La salita in velocità lungo la via normale italiana al Cervino è stata oggetto di vari tentativi di record. Il punto di partenza è la piazza davanti alla chiesa di Breuil-Cervinia (2025 m. slm); invece, come punto di arrivo si considera la croce posta vicino alla vetta italiana (4476 m. slm), più bassa di 110 centimetri rispetto a quella svizzera. Il percorso ha uno sviluppo complessivo di circa 13 km. e un dislivello complessivo di 2451 m. Il tempo necessario per la sola salita, per una cordata media, è di circa 12 ore suddivise in due giorni.

Negli anni sono stati stabiliti i seguenti record:

  • Jean Pellissier e Camillo Hérin il 17 ottobre 1946 hanno stabilito il primo record impiegando 8h 40′.
  • Valerio Bertoglio il 10 agosto 1990 ha impiegato 4h 16′ 26″ (2h 49′ 00″ in salita e 1h 27′ 26″ in discesa) avendo l’assistenza lungo la via (ristoro, cambio scarpe) ma usando solamente l’attrezzatura standard della via normale già in loco.
  • Bruno Brunod il 17 agosto 1995 ha impiegato 3h 14′ 44″ (2h 12′ 29″ in salita e 1h 02′ 15″ in discesa). Sono cambiati però i criteri della performance: oltre ad avere l’assistenza lungo la via, il percorso è stato agevolato con alcune corde fisse in più rispetto allo stato normale di attrezzatura della via.
  • Kilian Jornet Burgada, il 21 agosto 2013 ha battuto il tempo di Brunod impiegando 2h 52′ 02″ (1h 562 15″ in salita e 55′ 47″ in discesa). La corsa è stata effettuata con gli stessi criteri del tentativo di Brunod.
  • In agosto 2013 Emelie Forsberg ha stabilito il record femminile impiegando 5h 51′ 34″ (3h 59′ 48″ in salita e 1h 51′ 46″ in discesa),

Cresta Hörnli

  • La Cresta Hörnli

    Tempo minimo per salire e scendere lungo la via normale svizzera al Cervino prima del record di Schaller e Goodrich nel 1930 era di 5h. Per la sola salita erano 2h 45′ e per la sola discesa 1h 55′.

  • Herman Schaller e Leon Goodrich il 2 settembre 1930 partendo da Hörnlihütte hanno impiegato 3h 15′ (1h 50′ in salita e 1h 25′ in discesa di cui 8-9′ passati in cima).
  • Alfons Lerjen e il quindicenne Hermann Biner in agosto 1953 hanno impiegato circa 3 ore (poco meno di 2 ore in salita e circa 1 ora in discesa).
  • Simon Anthamatten e Michael Lerjen, 54 anni dopo, il 6 settembre 2007, hanno impiegato 2h 33′ (1h 40′ in salita e 53′ in discesa).
  • Marcel Marti, Florent Troillet e Ernest Farquet, da Hörnlihütte accompagnati da Simon Anthamatten, in settembre 2007, partendo da Zermatt hanno impiegato per la sola salita 3h 45′ (2 ore da Hörnlihütte).
  • Andreas Steindl il 23 agosto 2011, da Zermatt fino in cima ha impiegato 2h 57′ battendo il tempo del team precedente.

Parete Nord

La parete Nord del Cervino

Nel seguente elenco vengono riportati i record riguardanti la sola salita della parete Nord:

  • Christophe Profit il 25 luglio 1985 durante il concatenamento delle tre pareti nord (G. Jorasses, Eiger e Cervino) ha stabilito il primo record della parete nord del Cervino seguendo la via Schmid impiegando, dalla base della parete sino in vetta, 4 ore.
  • Ueli Steck il 13 gennaio 2009 ha scalato la parete nord seguendo la via Schmid sino alla spalla della cresta dell’Hornli (4200 m) (variante Pitelka) per poi completare la salita lungo la via normale svizzera in 1 ora e 56 minuti.
  • Dani Arnold il 22 aprile 2015, ha scalato la parete nord del Cervino in 1 ora e 46 minuti, battendo il record di Ueli Steck.

Concatenamenti

  • René Arnold e Sepp Graven il 27 settembre 1966 – Primo concatenamento delle quattro creste del Cervino. In 18 ore: salita della cresta di Furggen, discesa dalla cresta dell’Hörnli, ascensione cresta di Zmutt, discesa cresta del Leone.
  • Marco Barmasse, il 11 settembre 1985 – Primo concatenamento delle quattro creste del Cervino in solitaria, con prima solitaria degli strapiombi di Furggen. In 15 ore: partenza dal Bivacco Bossi, salita della cresta di Furggen per la Via degli Strapiombi, discesa dalla cresta dell’Hörnli, attraversamento sotto la parete Nord e salita della cresta di Zmutt, discesa per la cresta del Leone sino al rifugio Oriondé o Duca degli Abruzzi.
  • Christophe Profit, 25 luglio 1985 – Primo concatenamento delle pareti nord del Cervino, dell’Eiger e delle Grandes Jorasses in 24 ore con trasferimenti in elicottero: il Cervino in 4 ore, l’Eiger in 6 ore 45 minuti e il Linceul alle Grandes Jorasses in 4 ore.
  • Christophe Profit, 12 e 13 marzo 1987 – Primo concatenamento invernale delle pareti nord del Cervino, dell’Eiger e delle Grandes Jorasses con trasferimenti in elicottero in 42 ore: Sperone Croz sulle Grandes Jorasses, Via Heckmair sull’Eiger e Via Schmid sul Cervino.
  • Hans Kammerlander e Diego Wellig il 19 luglio 1992 – In 24 ore salgono le quattro creste sia in salita che in discesa. La via italiana, la cresta del Leone, non viene percorsa dal rifugio Duca degli Abruzzi quota 2802 m ma, sia in salita che in discesa, dalla Capanna Carrel quota 3830 m.
  • Hervé Barmasse, 13 marzo 2014 – Primo concatenamento invernale delle quattro creste del Cervino (per di più in solitaria), salendo prima per la Cresta di Furggen (realizzando così anche la prima solitaria invernale della Via degli Strapiombi) e scendendo per la Cresta Hornli, per poi risalire dalla Cresta di Zmutt e ridiscendere dalla Cresta del Leone, il tutto in 17 ore.

Vie alpinistiche

La scalata del Cervino esercita ancora oggi un grande fascino, ma è riservata unicamente agli alpinisti esperti. Le due vie normali, anche se facilitate dalla posa di diverse corde fisse, ricalcano quelle delle prime ascensioni; quella che parte da Zermatt si sviluppa lungo la cresta Nord-Est (detta Cresta dell’HörnliI), quella che parte da Cervinia si sviluppa lungo la cresta Sud-Ovest (detta Cresta del Leone o Arête du Lion). Un altro itinerario abbastanza frequentato, ma più impegnativo, è quello lungo la Cresta di Zmutt.

Cresta dell’Hörnli

È la cresta Nord-Est e rappresenta la via normale svizzera, nonché l’itinerario seguito dai primi salitori. Questa ascensione fu compiuta il 13 e 14 luglio 1865 da Edward Whymper, Lord Francis Douglas, Charles Hudson, Douglas Robert Hadow con le guide Michel Croz e Peter Taugwalder padre e figlio.

La difficoltà di questa via è valutata in AD.

Cresta del Leone (Arête du Lion)

La prima salita della cresta Sud-Ovest fu compiuta il 16 e 17 luglio 1865 da Jean-Antoine Carrel, Jean-Baptiste Bich, Amé Gorret e Jean-Augustin Meynet. La via rappresenta la via normale italiana e la difficoltà è valutata in D. La via parte dal Rifugio Duca degli Abruzzi (2802 m. slm), passa nei pressi della Croix Carrel, sale lungo la Cresta del Leone e, superata la famosa Cheminée, arriva al Rifugio Jean-Antoine Carrel (3830 m. slm). Dal rifugio si supera la corda della sveglia, si arriva alla Grande corde, si sale sul Pic Tyndall (4241 m. slm), si scende brevemente verso Enjambée, si supera la Scala Jordan e infine si arriva prima sulla vetta italiana e poi su quella svizzera del Cervino.

Cresta di Zmutt

La prima salita della cresta Nord-Ovest fu compiuta il 3 settembre 1879 da una spedizione inglese guidata da Albert Mummery, con le guide Alexander Burgener, Augustin Gentinetta e Johann Petrus. La difficoltà complessiva è valutata in D. Si stratta di una via impegnativa, che a causa dell’esposizione è difficile trovare in buone condizioni; per questo viene ripetuta solo poche volte ogni anno. La via normalmente parte dalla Schönbielhütte (2.694 m. slm).

Cresta del Furggen

La prima salita della cresta Sud-Est fu compita il 4 settembre 1911 da Mario Piacenza, Jean-Joseph Carrel e Joseph Gaspard. Questa cresta è una delle più impegnative vie di salita al Cervino, con tratti di misto ghiaccio e roccia e passaggi di VI o di V+ a seconda dell’uscita designata. Viene complessivamente valutata TD. La via parte dal Bivacco Oreste Bossi (3345 m. slm).

Nell’estate 2002 Patrick Gabarrou e Cesare Ravaschietto aprono la nuova via Padre Pio prega per tutti sulla parete sud del Picco Muzio, una cima di 4187 m. slm che si trova lungo la cresta del Furggen.

Sempre sulla parete Sud del Picco Muzio, tra il 6 e il 9 aprile 2011, Hervé Barmasse apre in solitaria una nuova via.

Parete Nord

  • La parete Nord del Cervino

    Via Schmid: la prima salita fu realizzata il 31 luglio e 1º agosto 1931 dai fratelli Franz e Toni Schmid, quando allora era ritenuta impossibile. È la via dei primi conquistatori di una delle tre grandi pareti nord delle Alpi. Sale la grande ed evidente rampa che taglia la parete da sinistra a destra portando all’intaglio tra le due cime. La via ha uno sviluppo di 1250 metri e difficoltà TD+, con passaggi in roccia di IV e V e pendii di ghiaccio fino a 70°. È una classica via di misto delle Alpi ma con roccia friabile ed esposta alle valanghe all’uscita della rampa.

  • Via Bonatti: la prima salita fu compiuta dal 18 al 22 febbraio 1965 in solitaria invernale da Walter Bonatti, 1200 m/ED+., a tre giorni di distanza da un primo tentativo di attacco in cordata con Gigi Panei e Alberto Tassottifallito a causa di una tempesta che tra il 14 e il 15 febbraio 1965 costrinse i tre alpinisti ad una rocambolesca ritirata (quattrocento metri di calate a corda doppia nella bufera) dopo un drammatico bivacco in parete di 24 ore con raffiche di polvere gelata che li investirono, avvolti nei loro sacchi imbottiti, a 100 chilometri all’ora.
  • I tre moschettieri: prima salita compiuta nel 1983 da Franc Knez.
  • Sébastien Gay: prima salita realizzata nel luglio 2009 da Jean Troillet, Martial Dumas e Jean-Yves Fredrikse. La via sale tra la Schmid e la Bonatti, ha uno sviluppo di 600 metri e difficoltà ABO. La via è dedicata allo scomparso alpinista Sébastien Gay.

Parete Sud

  • La parete Sud del Cervino

    Cresta De Amicis: prima salita il 10-11 agosto 1906 di Ugo De Amicis e Arrigo Frusta, al Pic Tyndall. I due si fermarono però alla cravatta, una cengia posta sotto la parte terminale del picco. La prima salita integrale della cresta fu compiuta il 7-8 luglio 1933 da Amilcare Crétier, Antonio Gaspard e Basilio Ollietti.

  • Via Benedetti-Carrel: prima salita il 15 ottobre 1931 di Louis Carrel, Enzo Benedetti e Maurice Bich. Si tratta della prima via sulla parete sud.
  • Crestone Deffeyes-Carrel: prima salita l’11 settembre 1942 di Albert Deffeyes e Louis Carrel. Questa cresta divide la parete sud vera e propria dal Pic Tyndall.
  • Via Casarotto-Grassi: prima salita il 29 settembre 1983 di Renato Casarotto e Gian Carlo Grassi, 1300 m/ED, la via sale al Pic Tyndall.
  • Via Direttissima: prima salita il 13 dicembre 1983 di Marco Barmasse, Walter Cazzanelli e Vittorio De Tuoni. La via sale alla sinistra della via Benedetti-Carrel.
  • Couloir Barmasse: prima salita il 13 marzo 2010 di Hervé Barmasse col padre Marco, 1200 m/ABO.
  • Via Barmasse al Picco Muzio – Via nuova aperta in solitaria da Hervé Barmasse dal 6 all 8 aprile 2011- (1200 m, difficoltà ABO)

Parete Est

La parete Est del Cervino

La prima salita fu compiuta il 18 e 19 settembre 1932 da Enzo Benedetti e Giuseppe Mazzotti, con le guide Louis e Lucien Carrel, Maurice Bich e Antoine Gaspard.

Parete Ovest

  • Via Penhall: prima salita il 3 settembre 1879 di William Penhall, Ferdinand Imseng e Louis Zurbriggen. Nella parte terminale la via si ricongiunge con la cresta di Zmutt.
  • La parete Ovest del Cervino

    Via Carrel: prima salita il 20-22 agosto 1947 di Carlo Taddei e Louis Carrel. La via termina all’Enjambée, l’intaglio fra la Testa del Cervino e il Pic Tyndall.

  • Diretta Ottin-Daguin: prima salita il 13 agosto 1962 di Renato Daguin e Giovanni Ottin. La via sale tra la via Carrel e la via Penhall e affronta la Testa del Cervino direttamente.

Naso di Zmutt

  • Via Gogna-Cerruti: prima salita il 14-17 luglio 1969 di Alessandro Gogna e Leo Cerruti.
  • Piola-Steiner: via aperta il 29 luglio-1º agosto 1981 da Michel Piola e Pierre-Alain Steiner
  • Aux amis disparus: via aperta il 5-6 luglio 1992 da Patrick Gabarrou e Lionel Daudet.
  • Free Tibet: via aperta il 31 luglio-2 agosto 2001 da Patrick Gabarrou e Cesare Ravaschietto,
  • Freedom: via aperta il 22-26 agosto 2001 da Robert Jasper e Rainer Treppte.

Discese in sci

Parete Est

  • 14 maggio 1975 – Prima discesa con gli sci di Toni Valeruz. Valeruz ripeterà la discesa il 26 maggio 1975 e il 30 maggio 1996.
  • 6 giugno 1980 – Jean-Marc Boivin realizza una trilogia particolare: scende con gli sci la parete est per poi risalire in solitaria la parete nord per la via Schmid in 4h:10′ nello stesso giorno. Si lancia quindi dalla cima in deltaplano. Su questa trilogia è stato girato il film Aventure au Cervin che ha vinto il Trento Filmfestival nel 1981.

Percorsi escursionistici

Per favorire la conoscenza della montagna è stato creato il percorso escursionistico del Tour del Cervino e della Grande Balconata del Cervino.

Rifugi

Per favorire l’ascesa alla vetta e l’escursionismo di alta quota intorno al monte sono stati nel tempo creati alcuni rifugi alpini:

  • Rifugio Duca degli Abruzzi all’Oriondé (2.802 m) – lungo la via normale italiana (Cresta del Leone o Arête du lion)
  • Rifugio Jean-Antoine Carrel (3.830 m) – lungo la via normale italiana, di solito preferito al Rifugio l’Oriondé per il pernottamento
  • Hörnlihütte (3.260 m) – rifugio principale lungo la via normale svizzera (cresta dell’Hörnli)
  • Solvayhütte (4.003 m) – bivacco di emergenza lungo la via normale svizzera
  • Schönbielhütte (2.694 m) – nei pressi del Ghiacciaio di Zmutt, serve per le ascensioni lungo la cresta di Zmutt e la parete ovest
  • Bivacco Oreste Bossi (3.345 m) – a monte del Colle del Breuil, ai piedi della cresta di Furggen

In passato era presente anche il Bivacco Lonza (Lonza-Biwak), posto a 2970 m. slm sulla cresta di Zmutt. Di proprietà del Club Guide Alpine di Zermatt, il bivacco è stato distrutto da una valanga nel 2001 e non è più stato ricostruito.

Il Cervino e la cultura

Cinema

  • La grande conquista (Der Berg ruft), (1938), film tedesco di Luis Trenker sulla storia della prima ascensione al Cervino del 1865
  • La sfida del terzo uomo (Third Man on the Mountain), (1959), film americano di avventura

Musica

Sulla copertina dell’album Construction Time Again del 1983 della band inglese Depeche Mode, spicca una fotografia del Cervino, ripreso nelle sue pareti Nord ed Est.

Fonte:

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